Ancora una iniziativa a favore dei detenuti e delle detenute della Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce. È stato consegnato al Carcere di Lecce il risultato della raccolta di beni di prima necessità effettuata da Lecce Città Pubblica a favore dei detenuti e delle detenute della C.C. Borgo San Nicola, su sollecitazione dei volontari del carcere e con la collaborazione della Garante dei diritti delle persone private della libertà personale.
Stando accanto ai detenuti, come fanno molti volontari, come fa per mandato istituzionale la Garante, ci si rende presto conto che senza la presenza del volontariato, senza la solidarietà di tanti cittadini e cittadine, molti detenuti, non solo stranieri ma anche italiani, senza danaro e soprattutto privi del sostegno familiare, si troverebbero in seria difficoltà.
Nonostante l’ordinamento penitenziario prescriva che sia la stessa amministrazione a fornire i beni essenziali, come ad esempio quelli per la cura dell’igiene personale, tutti coloro che hanno esperienza di contatto con i detenuti sanno quanto questo succeda solo in minima parte e quanto, ancora una volta, solo chi dispone di soldi propri può sopperire a questa carenza.
La pandemia sociale, non solo quella sanitaria, ha reso molte situazioni ancora più problematiche: molte famiglie, già povere, non sono più in grado di sostenere i loro cari reclusi e se fuori la vita sembra aver ripreso, se pur entro certi limiti, il suo corso, in carcere gli effetti dell’emergenza pandemica sono ancora molto forti e chiaramente visibili.
Come gli altri anni la generosità dei cittadini leccesi è stata pronta ed efficace e si è concretizzata in una donazione particolarmente generosa di grande utilità per i destinatari ma sicuramente importante come esperienza anche per chi la compie. Come tanti ho sempre pensato che chi dalla vita ha ricevuto debba saper donare e restituire almeno una parte di ciò che ha avuto. Il sentimento di solidarietà verso i più deboli dovrebbe accompagnarci nel nostro quotidiano e sicuramente se tutti noi fossimo un po’ più solidali e generosi verso chi ha bisogno ne avremmo tutti e tutte da guadagnarci.
Un ringraziamento, infine, va alla Caritas e a Lorenzo Ria che personalmente ha curato ed effettuato il trasporto e la consegna in carcere.