Patrick Zaki è stato scarcerato. Dopo 22 mesi, 668 giorni per la precisione, lo studente egiziano del Master in Studi di genere dell’Università Alma Mater di Bologna, fermato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020, è libero.
Il ragazzo non è stato assolto, ma verrà rilasciato dal carcere belle prossime ore in attesa dell’udienza prevista il prossimo primo febbraio davanti alla corte. Zaki, ricordiamo, è stato incarcerato ingiustamente con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.
Sin da subito in tanti si erano mobilitati per la sua scarcerazione, tra questi Amnesty International, sia a livello mondiale, sia a livello nazionale e locale. Sono tante le mobilitazioni che si sono svolte a Bari per mantenere viva l’attenzione sulla situazione dello studente. La notizia della sua scarcerazione è stata accolta con gioia da parte della famiglia e degli attivisti.
“Un enorme sospiro di sollievo perché finisce un tunnel di 22 mesi di carcere – ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesti International Italia all’Ansa – speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi ad un provvedimento di assoluzione. L’idea che Patrick possa trascorrere dopo 22 mesi una notte in un luogo diverso dalla prigione ci emoziona e ci riempie di gioia. In oltre dieci piazze italiane questa sera scenderemo con uno stato d’animo diverso dal solito e più ottimista” – ha concluso.
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