Rischio congelamento per i 3000 clochard che vivono per strada con i loro cani e che spesso non vengono accolti nei dormitori pubblici proprio a causa di quest’ultimi. L’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) chiede aiuto a tutti i sindaci e parroci dello stivale.
Con l’arrivo dell’inverno più rigido, si complicano le condizioni di vita, già molto complesse, dei 3000 clochard che vivono per strada assieme ai propri cani. Di questi 3000 clochard, circa 800 sono donne e a causa della compagnia dei propri animali, spesso non vengono accolte dai dormitori pubblici, aggravando maggiormente la propria posizione.
Per questo motivo l’AIDAA ha lanciato anche quest’anno un appello sia ai sindaci che ai parroci di tutta Italia affinché prestino la dovuta attenzione in queste notti di freddo, destinato ad aumentare, anche ai clochard con cani a seguito.
“Ogni anno ci accorgiamo di questi invisibili solo quando la cronaca dei giornali dedica alla loro morte poche righe – si legge in una nota stampa – noi invitiamo i sindaci in queste prime notti di freddo a tenere in debita considerazione anche queste persone che vivono per strada con i loro amici a quattro zampe e che sono concentrati spesso nelle grandi città, chiediamo di mettere loro a disposizione degli spazi adeguati, e se possibile di regalare loro delle cucce pieghevoli in modo che possano trovare riparo anche i loro cani”.
L’appello, come sottolineato, si estende anche agli uomini di chiesa: “Ai parroci ed ai religiosi di ogni confessione chiediamo un atto di pietà aprendo la chiese ed i luoghi di culto nella notti fredde e permettendo a queste persone e ai loro amici pelosi di entrare e trovarvi riparo”.