Manifestazione ieri davanti alla Banca Popolare di Bari in corso Cavour, promossa dalle associazioni e dai comitati dei soci della Popolare di Bari, per presentare la proposta normativa predisposta per ristorare 70mila soci della Popolare di Bari. Una proposta che prevede un emendamento alla legge di Bilancio 2022 che le associazioni e i comitati chiedono ai senatori pugliesi di presentare e fare approvare.
“Le associazioni dei soci della Banca Popolare di Bari (Comitato Indipendente e AssoAzionistiBPB) hanno deciso di approntare e offrire un emendamento aggiuntivo (55-bis) alla legge di bilancio previsionale dello Stato 2022 – si legge nella proposta – Oggi si pone il tema del ristoro dei 70.000 soci BPB, che hanno visto la loro Banca diventare di proprietà dello Stato e il loro patrimonio svilirsi, anche a favore di soggetti interamente partecipati dallo Stato. Sussiste quindi –nel caso BPB a differenza delle banche venete- un problema di ristoro dei risparmiatori incolpevolmente penalizzati dalla gestione della Banca (sottoposta al controllo di Bankitalia e Consob). Ma soprattutto un tema di ristoro dei soci ai quali è stato sottratto il patrimonio sociale e conseguentemente – praticamente- azzerato il valore delle azioni (valore odierno azione=0,04 centesimi di euro)”.
Nell’emendamento si chiede che “a fronte della rinunzia a ogni e qualsiasi ulteriore richiesta di ristoro per le azioni indennizzate e soprattutto a fronte della cessione gratuita del relativo pacchetto azionario a MCC, i soci persone fisiche – si legge ancora nella proposta – potranno ricevere il 50% del valore azionario, per come determinato con gli aumenti di capitale 2014/2015, corrispondente a cinque euro ad azione. Una soluzione codesta equa ed equilibrata, che abbiamo previsto di finanziare con i fondi dormienti del sistema bancario disciplinati dalla legge 266/05 e quindi non con somme dei Contribuenti Italiani. Una soluzione, inoltre, estremamente conveniente per lo Stato, poiché riduce/annulla il contezioso stragiudiziale e giudiziale che ingolfa i Tribunali e che consente a MCC di ridurre enormemente il numero degli azionisti/soci della BPB la cui gestione è sommamente difficoltosa”.
“Confidiamo – conclude – quindi che i senatori (soprattutto pugliesi) vogliano far proprio il presente emendamento; vogliano presentarlo nel termine del 29 Novembre 2011. “Segnalarlo” quale priorità politica e adoprarsi in aula per farlo approvare. Per sanare cosi una bruttissima ferita patita da migliaia di soci (peraltro, non solo pugliesi) e per rimediare a una clamorosa ingiustizia”.