I pazienti arrivano da quasi tutto il Mezzogiorno: Calabria, Campania, Basilicata, Molise. E alcuni anche dalla Lombardia. È pari al 40% la mobilità attiva extraregionale del Centro Ustioni del Policlinico di Bari. Stando ai dati sui ricoveri degli ultimi tre mesi, da agosto ad ottobre, sono stati 18 su un totale di 43 i degenti del Centro grandi ustionati presso l’unità operativa di Chirurgia plastica del Policlinico di Bari, diretta dal professor Giuseppe Giudice. Il centro rappresenta un’eccellenza assoluta per la cura dei pazienti grandi ustionati, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale.
Attualmente il Centro Ustioni è composto di un’area di Terapia Sub-Intensiva per il ricovero di 6 pazienti con ustioni fino al 15%-20% della superficie corporea con annesso un locale per medicazioni e di un’area di Terapia Intensiva per il ricovero di 6 pazienti con ustioni gravi superiori al 20% della superficie corporea, accolti in box singoli, dotati di apparecchiature di monitoraggio dei parametri vitali. Il Centro è fornito di due sale di balneoterapia per il lavaggio dei pazienti e i percorsi dei pazienti, del personale, dei visitatori e del materiale sono studiati per assicurare flussi separati.
Le ustioni da fiamma sono le forma più comune di ustione tra gli individui di età superiore ai 5 anni, mentre le ustioni da liquido bollente sono le più comuni nei bambini di età inferiore ai 5 anni. La maggior parte delle ustioni (75%) si verificano in ambiente domestico, mentre il 13% nell’ambiente di lavoro. Circa il 95% delle ustioni è accidentale, mentre il 2% è legato a tentati omicidi e l’1% a tentati suicidi.
“Il centro del Policlinico di Bari rappresenta un punto di riferimento non solo per la Puglia, ma per tutto il Sud Italia e i numeri degli ultimi mesi lo confermano: quattro pazienti su dieci arrivano da fuori regione – commenta il professor Giuseppe Giudice – in particolare d’estate molti casi di ustioni sono stati determinati dall’uso del barbecue. Per il resto si tratta di ustioni legate ad incidenti sul luogo di lavoro o incidenti che avvengono in cucina per cottura a fuoco aperto”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le ustioni costituiscono un problema per la salute pubblica globale e sono responsabili di circa 180mila morti ogni anno, rappresentando il quarto tipo di trauma più comune al mondo, dopo gli incidenti stradali, le cadute e la violenza interpersonale. È importante sottolineare che chi sopravvive alle ustioni, spesso, presenta disabilità permanenti con gravi esiti deturpanti, che sono motivo di isolamento sociale e lavorativo.