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Bari, giornata contro la violenza sulle donne: Decaro ricorda Anna Costanzo e le altre vittime di femminicidio

Pubblicato da: redazione | Gio, 25 Novembre 2021 - 16:30

Oggi, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il sindaco Antonio Decaro, accompagnato dal prefetto Antonella Bellomo e dal soprintendente della Fondazione Massimo Biscardi, si è recato nel Teatro Petruzzelli per deporre un mazzo di rose rosse nel camerino intitolato ad Anna Costanzo, la truccatrice della fondazione uccisa nel 2009 dal suo ex compagno.

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“Ad Anna Costanzo, vittima di femminicidio, alla sua famiglia, a tutte le donne morte per mano di un uomo e ai loro familiari, che restano a convivere con questo grande dolore, dedichiamo questa giornata e il nostro impegno per contrastare la violenza sulle donne in ogni forma e luogo – ha detto Antonio Decaro -. Perché la violenza non è soltanto uno schiaffo o, peggio, il gesto estremo dell’assassinio. La violenza è anche la sottomissione, il ricatto, gli insulti, la coercizione, la violenza è anche psicologica, emotiva. Violenza è impedire alle bambine di crescere con l’idea di poter fare qualsiasi cosa vogliano nella vita. Violenza è anche quella che si consuma quando tolleriamo un insulto, un sopruso, quando non facciamo tutto quello che è in nostro potere per aiutare chi subisce violenza a denunciare, a ribellarsi alla situazione che sta vivendo”.

“Noi come Comune – prosegue –  continueremo a sostenere i centri antiviolenza, abbiamo aperto sportelli di denuncia e contrasto alla violenza di genere nel Politecnico e nell’Università degli studi di Bari. In questi giorni stiamo chiudendo un accordo con la Facoltà di Medicina per attivare uno sportello antiviolenza anche nel Policlinico. E così proseguiremo nelle scuole con i progetti di educazione al contrasto della violenza rivolti alle studentesse e agli studenti. Perché l’uguaglianza educativa, tra donne e uomini, è lo strumento più importante che abbiamo per incidere davvero su questo fenomeno”.

“Ma questo ancora non basta – conclude –  perché spesso la fase più dura arriva dopo la denuncia, quando la società stenta a riconoscere nelle donne le vere vittime e a costruire intorno a loro una rete di protezione che non solo le aiuti a superare la violenza ma anche a ricominciare a vivere. Questa è oggi per noi la sfida. Un sfida che dobbiamo vincere in nome di Anna Costanzo, Santa Scorese, Chiara Brandonisio, Palmina Martinelli e di tutte le donne che forse non conosciamo e che possiamo ancora aiutare”.

 

 

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