Si è costituito nel carcere di Rovigo Fabrizio Miccoli. Su Miccoli, ex capitano del Palermo pende una condanna in via definitiva a tre anni e sei mesi di reclusione con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Miccoli è stato accompagnato nel carcere dal proprio legale, Antonio Savoia, il quale ha lamentato la diffusione delle notizie che riguardavano il suo assistito prima ancora che gli venisse notificato l’ordine di esecuzione. La decisione di costituirsi nel carcere veneto e non a Lecce, città in cui risiede, potrebbe dipendere, da quanto si apprende, dalla volontà di “stare il più lontano possibile da tutto e tutti”. Lo stesso avvocato difensore ha infatti dichiarato che Miccoli “E’ un uomo distutto”.
L’ex calciatore era stato accusato di aver commissionato a Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa Antonino il compito di recuperare 12mila euro dall’impreditore Andrea Graffagnini, titolare della discoteca Paparazzi, per conto dell’ex fisioterapista del Palermo che avrebbe coinvolto Lauricella con il quale era in rapporti negli anni in cui indossava la maglia della squadra siciliana. Agli atti dell’inchiesta anche alcune intercettazioni tra Miccoli e il figlio del boss della Kalsa.
Il giocatore definì Giovanni Falcone “quel fango”, mentre aspettava l’amico in via Notarbartolo, nei pressi della casa in cui viveva il magistrato. Parole per cui Miccoli si scusò pubblicamente in lacrime.