Controlli a tappeto dei carabinieri di Modugno per prevenire i reati connessi al fenomeno della ”movida” nonché a verificare la corretta attuazione delle disposizioni sull’adozione del ”green pass” e delle misure di contenimento alla diffusione dei contagi da Covid-19. Sorvegliati speciali i locali pubblici del centro della cittadina modugnese che, nel weekend, sono stati presi d’assalto da centinaia di giovani, fortunatamente senza che si siano registrati disordini.
Alla mirata attività preventiva hanno preso parte i militari della locale Stazione e del Nucleo Operativo e Radiomobile, supportati dai reparti speciali dell’Arma con la presenza degli esperti carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazione Sanitaria di Bari. I controlli hanno consentito di denunciare complessivamente 5 persone: tutte titolari di locali del centro storico.
Due sorelle, una 39enne ed una 33enne, titolari di un’attività del centro, sono state deferite poiché hanno installato un impianto audiovisivo per il controllo del personale, senza la prescritta autorizzazione. Risultava inoltre avessero omesso di effettuare la prevista sorveglianza sanitaria dei lavoratori, ed è stata rilevata la mancanza del Documento di Valutazione dei Rischi e della formazione dei lavoratori. Sono state inoltre applicate sanzioni amministrative per il mancato rispetto del protocollo per il contrasto e il contenimento del covid-19 nonché per l’accertato lavoro irregolare e per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, con contestuale sospensione dell’attività di impresa. In questo caso la multa complessiva è stata di oltre 20mila euro.
Una 26enne è stata deferita poiché aveva installato un impianto audiovisivo per il controllo del personale, senza la prescritta autorizzazione, ed è stata sanzionata amministrativamente con una multa da oltre 14mila euro per aver, in passato, impiegato un lavoratore in nero, ora regolarizzato.
Due 33enni, soci della medesima attività commerciale, sono stati deferiti in quanto ritenuti responsabili di frode commerciale, poiché non era indicata la provenienza dei prodotti da loro somministrati, oltre ad aver conservato nel proprio locale prodotti in cattivo stato di conservazione che hanno inoltre portato al sequestro di ben 225 kg di prodotti alimentari, per un valore complessivo della merce di 3500 euro. Nel medesimo contesto venivano sanzionati anche per la mancata certificazione di autocontrollo aziendale “HACCP” con multe per complessivi 4.500 euro.