Sono iniziate a Bari le riprese del film “La prima regola” di Massimiliano D’Epiro, adattamento del testo teatrale “La classe” scritto da Vincenzo Manna, con cui il regista ha firmato la versione per il cinema.
La produzione porta il nome di Dinamo Film, Goldenart Production e Rai Cinema in associazione con Notorious Pictures, con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020. Il film uscirà nelle sale il prossimo anno sotto Notorious Pictures.
Il cast, molto giovane, è composto dai volti di quella nuova generazione sempre più protagonista di film e serie tv di recente produzione: Andrea Fuorto, Antonia Fotaras, Haroun Fall, Ileana D’Ambra, Luca Chikovani e Cecilia Montaruli. Accanto a loro, nei panni del professore Marius Bizau, Fabrizio Ferracane, il preside, e Darko Peric (‘Helsinki’ nella serie Netflix: “La casa di carta”), il custode della scuola.
“Della scuola sappiamo più o meno tutto, dai giornali, dal web, dalle chat dei genitori, ma non dalla voce dei ragazzi che la frequentano, che la vivono ogni giorno, in tutte le sue contraddizioni ed i suoi conflitti, anche razziali – spiega il regista Massimiliano D’Epiro – la dicotomia fra il bianco e nero, il giusto e lo sbagliato, nel film viene continuamente rotta dalle contraddizioni di una società compressa e dura come il cemento che la circonda”.
Il film racconta uno spaccato del periodo storico che stiamo vivendo: una scuola superiore di periferia, strutture, studenti e corpo docente sono lo specchio esemplare di una depressione sociale ed economica che sembra irreversibile. A peggiorare la situazione, a pochi metri dalla scuola, tra le case del quartiere, lo “Zoo”, un centro di assistenza ai migranti diventato con gli anni un campo profughi permanente.
Un professore viene chiamato a tenere un corso di recupero per sei studenti sospesi per motivi disciplinari. Si incontrano ogni pomeriggio, quando fuori è già buio, all’interno di un’aula di periferia dove, dopo l’ostilità e la diffidenza iniziali, il professore riesce a conquistare la fiducia dei ragazzi e ad ottenere risultati sorprendenti. Ma quando scoppiano gli scontri tra popolazione e migranti, la situazione gli sfugge rapidamente di mano. La città viene invasa dai militari, dai giornalisti, dai manifestanti. La tensione cresce. Vengono fuori tutte le contraddizioni di una società abbandonata a sé stessa. In questo quadro desolante i conflitti che covano nella scuola e negli animi degli studenti esplodono tragicamente.