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Bari, scoperto il deposito della “contraffazione”: 350mila prodotti cinesi sequestrati

Pubblicato da: redazione | Lun, 15 Novembre 2021 - 08:15

Nell’ambito del dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale predisposto dal comando provinciale della guardia di finanza di Bari, i militari del nucleo operativo metropolitano di Bari hanno proceduto ad un controllo in un operatore cinese all’ingrosso del capoluogo che vendeva articoli di vario genere con il marchio “CE” non conforme e prodotti contraffatti.

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Durante le operazioni i finanzieri hanno proceduto al sequestro di oltre 350mila prodotti non conformi alle normative di settore: apparecchiature elettroniche con marchio di conformità europea “CE” indebitamente apposti, alcune delle quali già classificate sul sistema di allerta europeo RAPEX come estremamente pericolosi per i consumatori, giocattoli per bambini riportanti il marchio di conformità europea “CE” falsamente apposto e privi delle importanti indicazioni e precauzioni d’uso per gli utilizzatori, dispositivi TV Chromecast Google contraffatti ed auricolari per telefoni cellulari, sia a filo che wireless, che riproducevano illecitamente il modello registrato APPLE.

Inoltre, sono stati sequestrati anche numerosi dispositivi medici esposti sugli scaffali:
apparecchi acustici, misuratori elettronici della pressione arteriosa e i rilevatori elettronici della temperatura, c.d. termo scanner. Questi ultimi, importati dalla Cina attraverso false certificazioni di conformità, erano anche privi di qualsiasi attestazione che ne confermasse l’affidabilità strumentale, soprattutto in considerazione dell’attuale contesto pandemico correlato alla diffusione del virus COVID-19 (c.d. “Coronavirus”).

Sulla scorta di quanto accertato dai finanzieri, il rappresentante legale della società è stato
deferito a piede libero alla Procura della Repubblica di Bari per i reati previsti dagli articoli 470 “Vendita o acquisto di cose con impronte contraffatte di una pubblica autenticazione o
certificazione”, 474 “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”, 515
“Frode nell’esercizio del commercio”, 517 “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci” del codice penale” e 648 “Ricettazione” del Codice Penale oltre che per il reato di cui all’art. 112, comma 1, del D. Lgs. 206/2005 del Codice del Consumo per la vendita di prodotti pericolosi.

L’odierna operazione di servizio testimonia la costante attenzione delle Fiamme Gialle nell’attività di prevenzione e di repressione della commercializzazione di prodotti non certificati, non originali o comunque di illecita provenienza, che danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole e creando pericolosi fenomeni distorsivi della concorrenza. Inoltre, la merce non certificata e contraffatta costituisce un serio rischio per la salute dei consumatori, dal momento che non vi è alcuna garanzia circa la sua rispondenza ai parametri di qualità e di sicurezza della produzione legale.

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