Indennità accessoria per medici, infermieri e professionali sanitari dei Pronto Soccorso. E’ quanto annunciato sui social dal ministro della Salute, Roberto Speranza. “Affrontano quotidianamente l’emergenza e lavorano sovente in condizioni di stress – ha sottolineato – per questo ho proposto che dal prossimo anno venga aggiunta alle loro retribuzioni un’indennità accessoria. Servirà a rendere più forte la prima linea del nostro Servizio Sanitario Nazionale a cui dobbiamo dire tutti grazie”.
Immediata la risposta dell’Ordine dei Medici. “Bene il ministro della salute, l’indennità accessoria per i medici del Pronto soccorso va nella direzione da noi auspicata, ovveor nel rendere attrattivo il sistema pubblico, ma ora bisogna elmininare il tetto di spesa sul peronale e investirr anche sui medici del territorio, sia sul versante dell’emergenza-urgenza che delle cure primarie” – ha spigato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei Medici.
“È sacrosanto – ha proseguito Anelli – valorizzare l’operato e la professionalità di questi colleghi, non solo migliorandone le condizioni di lavoro, ma anche con incentivi economici. I ritmi insostenibili, l’altissimo livello di stress psicofisico, l’elevato rischio di aggressioni, il proliferare di denunce e citazioni in giudizio demotivano i medici che lavorano nei Pronto soccorso, spingendoli a trasferirsi in altri reparti o a migrare verso il privato. Solo la scorsa settimana sono state due le aggressioni in un Pronto soccorso, mentre è di questa mattina” – ha sottolineato rivolgendo poi l’attenzione al personale del 118, ma non solo.
“E’ il momento – ha proseguito – di fare un ulteriore passo ed eliminare il tetto di spesa per il personale, che per molti anni, prima degli aumenti voluti dal Ministro Giulia Grillo e poi dallo stesso Speranza, doveva corrispondere all’importo 2004 ridotto dell’1,4 per cento. Occorre anche comprendere le altre ragioni, se ve ne sono, della mancata assunzione di medici, per porvi rimedio”. Infine, “è necessario investire, per rafforzarla, sulla medicina del territorio, che – conclude Anelli – deve essere il vero front office del servizio sanitario nazionale” – ha concluso. Alle parole di Anelli fanno eco quelle di Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere.
“L’indennità è giusto riconoscimento a chi è in prima linea – ha commentato – rappresenta un giusto riconoscimento dell’impegno svolto in corsia dai professionisti dell’emergenza-urgenza e un concreto incentivo per il personale a scegliere e a rimanere nei reparti di pronto soccorso dove c’è più bisogno. Oltre all’indennità – ha inoltre evidenziato Migliore – servono anche interventi di prevenzione e di deterrenza delle aggressioni, con protocolli operativi per la sicurezza del personale sanitario da adottare in sinergia con le forze di polizia. I pronto soccorso sono da sempre la trincea degli ospedali. Qui arrivano le emergenze da gestire, transitano le ambulanze a sirene spiegate, arrivano i pazienti più gravi. Dai pronto soccorso passano ogni giorno migliaia e migliaia di casi che sottopongono gli operatori a un carico di lavoro e di stress non indifferente. A questo bisogna aggiungere gli episodi di violenza e di insofferenza che si verificano sia nelle grandi città sia nei centri di periferia. Solo nell’ultimo mese abbiamo contato 15 aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari in servizio nei pronto soccorso italiani. Il più eclatante è stato il blitz no vax all’Umberto I. Ma le violenze – conclude il presidente Fiaso – si susseguono quotidianamente da Pesaro a Pozzuoli, da Vittoria a Trento, passando per Prato, Cerignola, Lucca, solo per citare gli ultimi casi” – ha concluso.