“Si esprime profondo sconforto per lo sconvolgente episodio accaduto domenica. Ci si sente sollevati dall’apprendere che le condizioni di salute di A. sono migliorate ed è in via di guarigione”. A scrivere un post su facebook in merito all’accoltellamento avvenuto all’interno dell’ex Divinae a Bisceglie è il gestore del locale, Roberto Maggialetti.
“Non vi è come non esprimere profonda amarezza ed incredulità, soprattutto per la contingenza con un analogo episodio accaduto a Barletta pochi giorni prima e che ha portato, purtroppo, ad un più tragico epilogo. Fortunatamente, la tempestività dell’intervento degli steward e degli stessi amici di A., hanno evitato ben più gravi conseguenze – continua – Bisogna, tuttavia, prendere atto della recrudescenza degli episodi di violenza sempre più diffusi ed intervenire con una più massiccia prevenzione, e che le istituzioni prevedano, anche al di fuori delle strutture delegate all’incontro di numerose persone, una più massiccia e costante presenza di forze di Polizia”.
“Le discoteche, al pari degli stadi e dei concerti, costituiscono un polo di attrazione di una moltitudine di gente e devono, pertanto, considerarsi luoghi sensibili – continua – La nostra struttura, a livello organizzativo, ha posto in essere sempre tutte le misure di sicurezza previste dalla legge e dalle recenti disposizioni in materia di contenimento della diffusione della pandemia, anche e soprattutto con riguardo alla capienza delle persone che possono avere accesso al locale. Non è giusto che centinaia di dipendenti e di brave persone che frequentano il DF, soprattutto dopo la prolungata chiusura, debbano subire le conseguenze di un insensato e spregevole gesto posto in essere da un folle. Ci si è attivati, immediatamente, per dare supporto alle indagini in corso, fornendo tutte le notizie in nostro possesso, affinché il responsabile del grave episodio venga individuato il prima possibile e punito in maniera esemplare perché non possa più essere messo in grado di nuocere a nessuno, magari mediante l’emissione nei suoi confronti di una DASPO urbano a vita, che non gli consenta di partecipare ad alcuna manifestazione sia essa in locali, concerti e manifestazioni in genere”.
“Sin da ora ci riserviamo di costituirci parte civile nei confronti del responsabile che verrà individuato a seguito delle indagini condotte dalla magistratura e dalla Polizia Giudiziaria – conclude – certi dell’ottimo lavoro che stanno svolgendo le autorità competenti”. (foto Df)