Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Kobra” Una carriera decollata rapidamente quella di Donatella Rettore. Un successo non solo in quella che è la sua terra ma anche in buona parte dell’Europa. Un’artista che potremmo appellare come all’avanguardia perché capace di mixare con naturalezza ma altresì spregiudicatezza testi di natura differente e stili musicali differenti.
Donatella ha le idee ben chiare fin da piccolissima. A soli 10 anni ha già la sua piccola band “I Cobra”, con i quali si esibisce in varie parrocchie cantando le canzoni del suo idolo Caterina Caselli.
Nel ’73 incide la sua prima canzone che si intitola “Anche se non lo sai”. È in quegli anni che l’artista trevigiana inizia ad avere a che fare con musicisti di successo: va in tournée con la NCCP, poi con Lucio Dalla e inizia anche collaborazioni con Gino Paoli.
Ma la svolta arriva nel 1978, con il 45 giri “Eroe”. Inizia un nuovo percorso con una nuova etichetta discografica e una nuova immagine. Donatella inizia a farsi chiamare solo Rettore, il suo look diventa più aggressivo, più alla moda. In quegli anni la tv diventa a colori e sono proprio quei colori che rendono il suo personaggio ancora più esilarante, più seducente.
La Rettore è icona degli anni ’80. I suoi outfit sono contaminati dal Punk e dal Rock, predilige un look black and white con accessori dai colori estremi, sgargianti, il rosso è tra i suoi preferiti. Giacche da biker, stampe animalier e borchie, fanno di lei una cantante dall’aspetto ribelle, irriverente, al passo o addirittura avanti con i tempi. La folta chioma biondo platino diventa il suo segno distintivo.
Di pari passo alla sua immagine vanno i suoi brani. “Splendido Splendente” si rivela essere uno dei brani più importanti della sua carriera; un chiaro attacco a quella che è la società, alla volontà di apparire sempre perfetti, di non voler aver traccia su di sé del tempo che passa, dell’utilizzo sempre più massivo della chirurgia plastica. Donatella denuncia la facilità con cui la gente ricorre alla chirurgia, è contro chi vuole ad ogni costo far passare quella pratica come normalità.
Un testo ancora attuale, ma sempre originale. Una melodia divertita e divertente.
Impossibile non citare tra i suoi singoli il “Kobra”. Un brano ricco di allusioni e doppi sensi, che per questo porta con sé un’ondata di mal contento. Questo però non inclina la carriera della Rettore, tanto che oggi, dopo oltre quarant’anni, “Kobra” rimane un brano capace di far ballare e cantare non solo i suoi fan, ma chiunque lo ascolti anche per la prima volta.
Potremmo definire Donatella una donna e un’artista eccentrica, certamente fuori dalle righe; potremmo definirla insolita, ma forse è proprio questa la chiave del suo successo.