“Lo scaglionamento dei pullman poteva essere una risposta immediata al problema dell’ambiente, anche al di fuori della pandemia”. E’ quanto dichiarato a Borderline24 da Matteo Colamussi, presidente di Asstra (associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale), fortemente preoccupato per la mobilità cittadina, in particolare per il possibile aumento di emissioni di Co2, ma non solo.
L’incremento degli autobus in circolazione, circa 80 in più utili per garantire il servizio a studenti e lavoratori permettendo loro di non viaggiare in condizioni di sovraffollamento (soprattutto per via dell’emergenza sanitaria), secondo Colamussi, nelle prossime settimane avrà un impatto negativo anche sul traffico cittadino, appesantendolo ulteriormente nelle ore di punta e andando dunque a creare grossi disagi alla circolazione e ai cittadini sui quali ricadrà ulteriore “stress”.
“Già in questi primi giorni senza il turno unico – ha spiegato Colamussi – abbiamo registrato delle criticità. In alcuni casi il traffico è andato in tilt. Sarà necessario un monitoraggio costante per effettuare delle correzioni. I cambi di orario, inevitabilmente, intaccano gli stili di vita, ma ne risentiranno soprattutto i cittadini. Ottanta, novanta autobus in più che arrivano alla stessa ora fanno la differenza. Le arterie principali di penetrazione della città sono sempre le stesse, prevediamo incolonnamenti” – ha sottolineato spiegando che sul tema dello scaglionamento per alleggerire il traffico e pensare in prospettiva futura sul tema ambientale si era già soffermato a marzo 2020, quando nel pieno della prima ondata, si era alla ricerca di una soluzione per garantire le lezioni in presenza.
“Quello che accade oggi rafforza l’idea proposta allora – ha proseguito – frazionare i carichi per rispondere meglio alla domanda, una domanda che non riguarda solo le scuole, ma tutti i cittadini e la loro salute. La nostra deve essere una valutazione complessiva in termini sociali, noi dobbiamo rispondere ad una domanda collettiva, non individuale. Facciamo trasporto pubblico locale per tutti. Frazionare i carichi attraverso la soluzione dello scaglionamento è una risposta immediata al problema ambientale e a quello del traffico cittadino. Richiede un cambiamento di abitudini che può ammortizzare i problemi attuali e darci il tempo di prepararci alla conversione. Molte regioni non hanno ancora colto l’occasione per convertire gli autobus” – ha precisato.
“Questa poteva essere un occasione per cambiare le cose sin da subito. L’obiettivo ambientale non riguarda un solo soggetto, ma deve essere un obiettivo comune della collettività. Lo Stato siamo noi, ce ne dimentichiamo troppo spesso. Ma non c’è stato un confronto sul tema, ci si è preoccupati di difendere le proprie posizioni per non cambiare le abitudini, anche in un momento straordinario come questo, in cui l’emergenza non è più solo sanitaria, ma anche ambientale” – ha raccontato poi ricordando le proteste da parte del mondo scolastico che hanno fortemente richiesto un ritorno al turno unico (in atto dal 3 novembre).
“Ci occupiamo spesso di guardare al futuro senza pensare a soluzioni rapide come questa che è priva di costi – ha proseguito – Dovremmo essere ambientalisti tutti i giorni, non solo per slogan. I dati sono allarmanti e da cittadino mi preoccupo per quello che lasceremo ai nostri figli. I trasporti fanno fatica, nonostante la regione abbia messo nell’agenda il finanziamento degli stessi, non riusciamo a essere attrattivi. La gente, soprattutto con il Covid, preferisce l’auto. Per questo urge trovare soluzioni rapide, anche a costo di cambiare le nostre abitudini. Ora come ora non possiamo abbassare la guardia, da nessun punto di vista. Ho timore di vedere il report che riguarderà le emissioni nella nostra città. Spero di sbagliarmi, ma ora come ora, ognuno di noi deve fare uno sforzo perché si possa concretizzare una strategia efficace verso il vero miglioramento, non possiamo più delegare agli altri” – ha concluso.