Cinque nuove startup, costituite da giovani pugliesi, sono state avviate grazie al progetto Yess (Young Entrepreneurs Startup School) – scuola per aspiranti startupper finanziata dal programma Interreg Grecia-Italia, nata da una collaborazione tra il Politecnico di Bari (capofila del progetto), il consorzio universitario Universus Csei e la Camera di Commercio di Bari, l’Università di Ioannina e ERFC- European Regional Framework for Cooperation, insieme con professionisti ed esperti dei settori più sviluppati e promettenti del momento.
“Siamo fortemente impegnati a promuovere e sviluppare ecosistemi dell’innovazione in cui università, imprese e istituzioni collaborino tra loro, per aiutare i giovani talenti a fare emergere il loro potenziale e a trasformarlo in business” – dice Eugenio Di Sciascio, professore ordinario di Sistemi informativi al Politecnico di Bari, responsabile scientifico del progetto Yess.
Turismo, Design, Sanità digitale, Social innovation e Sostenibilità sono i 5 ambiti di lavoro del progetto. Per ognuno di questi, lo staff di Yess ha selezionato un’idea progettuale e i corrispondenti 5 team vincenti hanno avuto acceso alla fase di formazione e incubazione, che si è svolta nei mesi scorsi in modalità virtuale, causa pandemia. Gli aspiranti startupper hanno approcciato o approfondito le materie fondamentali per l’avvio di un progetto imprenditoriale: dalla metodologia di analisi e valutazione dell’idea allo studio del mercato di riferimento, dal business plan alle strategie di marketing e comunicazione, fino alle politiche di pricing.
A monte, c’è l’analisi dei contesti socioeconomici e delle sue criticità. Non a caso, Yess è un’iniziativa che coinvolge la Puglia e l’Epiro, due regioni considerate strategiche nell’ambito della cooperazione per lo sviluppo nell’area del Mediterraneo.
“La fase più critica di ogni nuova iniziativa imprenditoriale è quella immediatamente successiva alla ideazione – spiega il professor Di Sciascio – perciò dobbiamo incentivarle e accompagnarle, rendendole pronte a penetrare nel mercato o ad interfacciarsi con aziende più grandi”. Il prossimo step del progetto Yess, infatti, sarà mettere in contatto le startup con potenziali investitori. Questo avverrà il prossimo 22 novembre, nel corso di un evento a cura della Camera di Commercio, al quale parteciperanno investitori qualificati.
Ecco, in sintesi, le 5 startup di Yess:
Progetto Le Moire, abiti sartoriali con inserti intercambiabili – Cinque giovani donne utilizzano antiche tecniche sartoriali per confezionare capi di abbigliamento dallo stile non conforme, in una sintesi originale di design e praticità. Gli abiti basic sono modulabili e componibili, personalizzabili facilmente e in totale autonomia, attraverso l’aggiunta di dettagli (tasche, colletti, polsini, balze, cappucci, maniche) utilizzando cerniere, clips, asole, velcro e bottoni. Con base in un ex convento di suore, a Martina Franca, il laboratorio sartoriale Le Moire vuol essere anche un contributo alla promozione del territorio, riscoprendone l’antica e vocazione sartoriale in un’ottica contemporanea. Un mix originale di tradizione e innovazione.
Progetto Comunità Circolare – L’idea consiste nel mettere a disposizione delle PMI, enti del terzo settore e Pubblica amministrazione uno strumento che supporti e faciliti l’adozione di modelli di sostenibilità e responsabilità sociale di impresa. Comunità Circolare è attualmente un blog di informazione, che vuole trasformarsi in un’agenzia di consulenza e progettazione che offra serviti mirati come team building, integrazione e partecipazione, green marketing, stesura di bilanci di sostenibilità, codici etici e progettazione di campagne di comunicazione.
Progetto Fresh air for future fashion – Un gruppo di startupper baresi vuole realizzare un’innovativa giacca in grado di proteggere dall’aria inquinata: un indumento ad alta tecnologia che incorpora una maschera in grado di proteggere dagli inquinanti presenti nell’aria. In alternativa, è possibile utilizzare solo l’accessorio di rilevazione dell’aria per chi vuole la tecnologia senza l’intero indumento. Un chip, incorporato nella maschera, è in ogni caso in grado di connettersi e trasmettere dati ad un’applicazione dedicata. Il progetto è protetto da brevetto.
Progetto Portale enogastronomico – Aumentare il potere del consumatore finale attraverso una giuria popolare diffusa, composta dagli stessi consumatori, in grado di dare risalto a tutte le piccole aziende che non potrebbero sostenere costose campagne pubblicitarie, né studi particolari del packaging e del posizionamento del prodotto. Per realizzarlo, gli ideatori di questo progetto ricorrono ad un algoritmo che analizza, valuta e classifica i commenti e le esperienze dei consumatori con riferimento alle categorie merceologiche e le zona geografiche.
Progetto Electronic health system – L’obiettivo è sviluppare una piattaforma che raccolga tutte le informazioni diagnostiche dei pazienti e possa metterle a disposizione dei medici o delle strutture sanitarie in maniera veloce, precisa e organizzata. Il progetto si propone di raggiungere l’obiettivo utilizzando in modo ottimale le possibilità offerte dalle attuali tecnologie in modo da ridurre i ritardi e gli errori diagnostici e terapeutici, responsabili di una elevata percentuale di errori sanitari. Il progetto è in fase di test.
Anche nel 2020, nonostante la pandemia, il numero complessivo delle startup in Puglia è cresciuto ancora, confermando il trend positivo degli ultimi cinque anni: dalla relazione annuale del ministro dello Sviluppo economico al Parlamento ne risultano 182 neocostituite (erano 118 nel 2019, 93 nel 2018, solo 39 nel 2016). Si tratta del secondo miglior risultato nel Mezzogiorno, dopo la Campania. In un quadro nazionale di generale crescita, la Puglia è la nona regione italiana.