“Penso ci siano tutte le prove e tutti gli elementi per capire cosa sia successo quella notte e tutte portano a Rudy Guede. Non ci sono prove che ci collegano a quell’omicidio. È il motivo per cui tutt’ora c’è la sensazione che tutta questa storia non sia chiusa del tutto”: Amanda Knox è tornata a parlare dell’omicidio di Meredith Kercher. Lo ha fatto in un’intervista alle Iene (in onda venerdì sera su Italia1) che ne hanno diffuso un’anticipazione.
Knox e Raffaele Sollecito sono stati accusati del delitto della studentessa inglese, compiuto a Perugia 14 anni fa, e poi definitivamente assolti. Dopo avere scontato 13 dei 16 anni di reclusione ai quali è stato condannato a Guede è stato invece concesso l’affidamento ai servizi sociali.
“In quattro anni di carcere – ha detto Knox – ho visto i media italiani dipingermi come la più brutta persona, non mi conoscevano, non mi parlavano. Hanno inventato la persona più brutale del mondo. L’immagine di me era di una bugiarda, razzista, ossessionata dal sesso, che voleva male alla gente. Tutto quello che di più brutto si può dire di una donna l’hanno riferito a me. Io e Raffaele siamo stati dipinti nel modo in cui l’accusa ha voluto dipingerci, così da convincere le persone della nostra colpevolezza. È difficile andare nella vita quando sei collegata a una vicenda così tragica e orrenda come l’omicidio, quando non c’entri niente. Resta addosso, come è rimasto addosso a Raffaele”.
“Dopo il male che mi è stato fatto, dopo gli errori che in questo caso sono stati fatti, l’ingiustizia rimane. L’assoluzione passa in secondo piano, non se ne parla più tanto e mi trattano come una persona che l’ha fatta franca” ha detto quindi Sollecito, anche lui intervistato dalle Iene.
Knox è quindi tornata su Guede. “So che ha ucciso Meredith – ha detto – e so che lui non ammette di averlo fatto e che punta il dito contro di me e Raffaele”. “Lui era un uomo armato contro una donna senza arma – ha concluso -, non deve essere per forza più complicato di così”. (ANSA).