Un immenso patrimonio sfregiato e la corsa ad ostacoli che tocca fare per poter anche semplicemente chiedere di ripulire un manufatto tutelato. Retake, il gruppo cittadino di volontari che ripulisce ampi spazi della comunità, cerca una soluzione per intervenire su un convento del seicento che si trova a Carbonara.
“Premesso – precisa Fabrizio Milone – che non ci sogneremmo mai di mettere le mani su un bene storico, ci siamo imbattuti in questo stupro di memoria chiedendo di pitturare il vicino edificio della scuola Diaz e del Municipio2. Inutile dire che da sei mesi è partita una corsa ad ostacoli. Progetti a firma di architetto, richieste in soprintendenza, mesi per avere una risposta dalla scuola: insomma il solito iter, ma con una chicca in più questa volta. A parte l’ostilità di alcuni privati che non vogliono alcun intervento di ripristino”.
E ancora: “Ci siamo confrontati con l’ente a noi prima ignoto: il FEC (Fondo edifici di culto): avere risposte è davvero dura. Eppure la comunità si muove continuamente ed è in fermento”.
Questo quanto dichiarano alcuni residenti che si occupano della chiesetta: “Anni di continui comunicati e pec sul recupero della chiesa e di quanto contiene, abbiamo avuto almeno tre sopralluoghi dei beni culturali che ogni volta hanno relazionato al Fec tutto quello che va fatto e abbiamo speso soldi per rifare il portone bruciato più volte. Abbiamo anche iniziato a restaurare i quadri partecipando a bandi regionali e con l’aiuto di gente che ha donato. Il fec per qualunque cosa richiede approvazione e ricorda che sono loro i proprietari anche se è affidata a Don mimmo rappresentante della curia“.