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Bari, dal pino ai tombini aperti: a Palese ponte vietato ai pedoni. “Aspettano ci scappi il morto” – VIDEO

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 31 Ottobre 2021 - 09:00

“Qui forse le cose cambiano solo se ci scappa il morto, ma in ogni caso ci mettono sempre tempi biblici a fare o a rendersi conto di quello che non va”. A raccontarlo a Borderline24 è un cittadino di Palese (V Municipio), riferendosi al ponte situato in via Gabriele D’Annunzio, dove dal lato pedoni, ormai da più di un anno, ha messo radici un albero di pino che intralcia loro il percorso.

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Dal pino che intralcia il percorso (video in basso), ai tombini scoperti impossibili da vedere soprattutto nelle ore più buie a causa della scarsa illuminazione, ma non solo. A preoccupare i cittadini lo stato di degrado in  cui verte il ponte (tra cui le crepe) e, inoltre, anche il percorso troppo stretto (soprattutto a causa degli ostacoli come erbacce e rifiuti) e il piccolo tratto di marciapiede che lo rende “impraticabile per chi lo percorre in sedie a rotelle”. Sono solo alcune delle problematiche evidenziate che, di fatto, portano in tanti a preferire la carreggiata dedicata alle auto.

“Pensare di usare il percorso dei pedoni è impossibile – ha proseguito il residente – da un lato, ad un certo punto, proprio a ridosso della curva, c’è l’albero, dall’altro non mancano le barriere architettoniche, come percorso stretto e marciapiede. Da entrambi i lati ci sono poi i tombini aperti. Ovvio, per i giovani è più facile scavalcare il guard rail, anche se non è normale, ma un anziano, una persona con scarse mobilità, chi ha passeggini o addirittura è in sedie a rotelle, come fa? E’ pericoloso per tutti” – ha raccontato sottolineando che sono tante le persone che passeggiano per il ponte.

Il ponte, ricordiamo, è costruito a ridosso delle case, in una zona rurale e periferica del V Municipio, intorno si scorge soprattutto la presenza della 16bis, ma a pochi passi c’è anche una scuola superiore. Non è la prima volta che i cittadini lamentano carenza di attenzione nei confronti della zona. Il ponte in questione, così come raccontato in un articolo del 9 gennaio 2020, pur trovandosi in una zona periferica di Palese, è di fatto, molto trafficato e fa da tramite per diverse destinazioni, sia per gli automobilisti, sia per ciclisti e pedoni.

“Dalle 7 della mattina fino a sera, in estate anche a notte fonda, c’è via vai – ha specificato – ogni tanto si vede anche qualcuno con le valige che magari torna dall’aeroporto o ci va a piedi. Appena arriva all’albero o scavalca rischiando di essere travolto dalle auto, soprattutto nel punto a ridosso di questo albero che ormai essendo cresciuto limita tanto la visibilità, oppure deve scendere e fare tutto il giro. Il più delle volte chi frequenta spesso la strada transita sulla carreggiata” – ha concluso. Ad aggravare la situazione, secondo i residenti, il fatto che la zona oltre a essere carente di illuminazione, è anche priva di segnaletica utile soprattutto per i pedoni. Da entrambi i lati, mancano infatti strisce pedonali o punti  sicuri in cui attraversare. A fare eco alle parole dell’uomo quelle di un’altra residente in zona.

“E’ una follia – ha raccontato– non solo questo è un luogo abitato, pure se in periferia, quindi dimenticato da tutti, ma c’è anche una stazione, ormai abbandonata a sé stessa da una parte e una strada che porta verso l’aeroporto dall’altra. Fanno le cose ma non si rendono conto di come le fanno, non chiedono mai a chi ci vive se vanno bene o no e piano piano ci hanno lasciati soli” – ha specificato raccontando di alcuni episodi di cui è stata testimone.

 “Tante volte c’è chi viene dal San Paolo o da Bari con la linea 16, fermano dall’altro lato del passaggio a livello e poi vanno verso la scuola o verso il centro di Palese – ha raccontato ancora la donna – mi è capitato di vedere qualche studente con lo zaino in spalla attraversare prima le sbarre chiuse del passaggio a livello delle Ferrovie dello Stato, poi passeggiare a piedi sul ponte, con le macchine che non vanno certo piano. Quello che mi chiedo è che cosa stanno aspettando? Prima che sia troppo tardi, bisogna intervenire”  – ha concluso.

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