Il coordinamento Bari Pride esprime il proprio dissenso per l’affossamento del disegno di legge Zan contro l’omolesbobitransfobia, la misoginia e l’abilismo. La manifestazione di sabato 23 ottobre, a cui ha partecipato a sorpresa anche Nichi Vendola, lancia l’ennesimo messaggio (non recepito) al parlamento e come riferiscono i promotori non è escluso un ritorno in piazza.
“In queste ore stiamo decidendo come proseguire l’azione a sostegno dei diritti lgbtqi+ il cambiamento inarrestabile travolgerà le istituzioni, se queste continueranno a dimostrarsi distanti e a non saper interpretare i segni di una società che per l’ennesima volta dà prova di essere molto più avanti di un disegno di legge che costituiva già, nella sua approvazione alla Camera, un compromesso con le altre forze politiche.
“Il muro contro muro è indispensabile quando gli interlocutori fanno il gioco delle tre carte, puntualmente al ribasso. Siamo stanchi delle briciole, di sentirci dire cosa è meglio per noi e cosa possiamo volere” dichiara Leoluca Armigero, portavoce Bari Pride. “Siamo stanchi di questi autentici dinosauri che esultano poi come degli ultràs quando il dolore di chi subisce discriminazioni viene soffocato dal loro pensiero retrogrado: è con questa gente che dovremmo trovare un’intesa? Saremo il rimedio a questi rigurgiti fascisti”.