Ha ricevuto la sospensione con un messaggio di whatsapp. La denuncia è della Cgil di Taranto in merito a quanto accaduto ad un dipendente che si occupa del trasporto disabili della provincia di Taranto.
“Il dipendente – si legge in una nota della Cgil – aveva chiesto, come suo diritto, di conoscere con anticipo gli orari di lavoro del suo contratto part-time, sempre via WhatsApp è arrivata la sospensione con il seguente testo: “Lei è sospeso dal servizio ed abbiamo inviato raccomandata alla quale deve rispondere. Nessun ordine di servizio le è stato assegnato per oggi e per i prossimi giorni. Distinti saluti”.
“E’ un appalto che non ha dignità.– dice Mimmo Sardelli, della Funzione Pubblica CGIL e che insieme a Francesco Zotti, segretario della FILT segue la vertenza – Lo stesso in cui per mesi è stato negato il lavoro ad una operatrice, sospesa solo perché osava chiedere il pagamento degli stipendi e che ora, malgrado il cambio di azienda si continua a condurre in un clima insostenibile e di chiare ed evidenti intimidazioni nei confronti dei lavoratori”.
“La sospensione di un lavoratore, eppoi attraverso un messaggio WhatsApp, è un atto gravissimo – commenta anche il segretario generale della CGIL di Taranto, Paolo Peluso – che ci dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto sia utile procedere in appalti delicati come questi che riguardano il bisogno di assistenza di cittadini fragili, procedere con l’internalizzazione della forza lavoro. Un gesto di dignità per operatori e assistiti”.