I carabinieri di Modugno hanno rintracciato e arrestato un 56enne, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’uomo è accusato di atti persecutori nei confronti dell’ex convivente. L’arrestato, infatti, da circa un anno e mezzo, non rassegnandosi alla fine della relazione avuta con la donna, ha via via tenuto una serie di condotte sempre più pressanti e asfissianti nei confronti della stessa tanto da spingerla a denunciare i vari episodi.
Il tutto ha avuto inizio con numerose telefonate nell’arco della giornata, fino a 180 in un solo giorno. Poi sono seguite le telefonate minacciose, e dopo ancora i messaggi contenenti chiare minacce di morte ed ingiurie. Non pago, ha continuato nelle condotte illecite e negli ultimi venti giorni ha iniziato a seguire la donna ed in un caso è anche arrivato a danneggiarle l’autovettura. Questi episodi sono raccolti in una prima denuncia dai Carabinieri della Stazione di Bitritto a cui si è rivolta la vittima denunciando le prime molestie e minacce telefoniche. Tuttavia gli atti persecutori e i comportamenti dell’uomo hanno avuto un’escalation tanto da indurre la donna a una nuova denuncia: questa volta alle minacce avevano fatto seguito i primi pedinamenti e appostamenti, fino a quando l’uomo non le ha danneggiato il finestrino dell’auto.
L’ultimo episodio, verificatosi qualche giorno fa: dopo l’ennesimo pedinamento era riuscito a raggiugere la sua ex compagna, a fermarla per chiederle di riallacciare la loro relazione e, al rifiuto della stessa, le ha sottratto temporaneamente le chiavi dell’autovettura, minacciandola, salvo poi desistere nel proseguire per la richiesta di aiuto fatta dalla donna ai passanti. Anche gli ultimi episodi sono stati denunciati dalla 49enne, oramai prostrata dalla crescente frequenza e dall’intollerabile grado di intensità delle vessazioni subite.
Quindi i carabinieri di Bitritto hanno svolto un’accurata attività investigativa delineando un quadro ben preciso e coerente circa la sostanziale prosecuzione degli atteggiamenti persecutori che, sottoposto all’A.G. unitamente alla richiesta di una misura cautelare ha trovato subito accoglimento. Infatti dopo l’ultimo episodio, in un tempo brevissimo il GIP del Tribunale di Bari, condividendo l’analisi fatta dagli investigatori e dalla magistratura inquirente ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del soggetto, che una volta rintracciato, è stato tradotto presso la casa circondariale di Bari, ove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.