Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Cuccuruccucucù” Potremmo definirlo maestro di tutti i generi musicali, dal rock al pop, dalle canzoni d’autore a quelle di opera lirica, passando anche per l’elettronica. Potremmo definirlo cantautore, ma anche musicista e poeta.
Potremmo dire di lui che ha fatto emozionare milioni di persone, di ogni età, di ogni generazione. Possiamo certamente affermare che Franco Battiato ha dato vita ad alcuni tra i brani più intensi e popolari della musica italiana.
La sua carriera inizia negli anni ’60, anni di protesta, di cambiamenti, ma è già a partire dagli anni ’70 che preferisce dedicarsi alla musica sperimentale, avvicinandosi sempre più a strumenti e musicalità elettroniche.
Negli anni ’80 arriva per Battiato il vero e proprio successo commerciale con “La voce del Padrone”, un album che trasforma il musicista d’avanguardia in una pop star. Il pubblico ascolta i suoi testi talvolta anche non capendo il vero significato, ma ne resta affascinato. Così come lo è dalla sua personalità.
Un uomo enigmatico, nascosto dietro i proverbiali occhiali da sole. Lui non è fatto per i sorrisi, gli ammiccamenti e nemmeno per i ringraziamenti al pubblico. Un atteggiamento quasi altezzoso, supponente. Battiato è un mix di introversione ma anche carisma.
Dal suo fascino, che va al di là dell’aspetto fisico, sono attratti sia uomini che donne; Destrieri dice: «Quando Franco entra in una stanza avverti immediatamente la sua presenza, è come se emanasse un flusso magico».
E infatti più lui è “antipatico” più il pubblico lo cerca, lo acclama, è incuriosito da quello che nasconde sia della sua persona che dei suoi testi. Lui non ha bisogno di spiegare, di parlare, resta distante.
“Centro di gravità permanente” è ad oggi la composizione più nota del maestro. Con giochi di parole fa riferimento ad un senso comune di smarrimento, che trova soluzione in un centro, in un punto fermo capace di portare ordine nel caos della vita quotidiana.
Anche “Cuccuruccucù”, brano contenuto nell’album “La voce del Padrone”, esprime a pieno l’estro di Battiato. È una canzone che si potrebbe definire matriosca, che contiene in sé altre canzoni, citate o modificate, “Cuccurucucù Paloma” è infatti del cantautore messicano Tomas Mendez, “Le mille bolle blu” è di Mina e anche “Il mondo è grigio il mondo è blu” è una canzone di Eric Charden.
Battiato in ogni suo brano, in un modo assolutamente singolare, racconta immagini, sentimenti forti ma allo stesso tempo fragili, non urla, sussurra … il suo è un canto calmo, la sua è una voce è riflesso del suo pensiero filosofico: nessun eccesso, solo ciò che realmente serve.