Ammonta a quasi nove milioni di euro l’ammanco dell’Arca e del Comune di Bari sui canoni di affitto per le case popolari. Per la precisione 8 milioni e 883mila euro, corrispondenti a canoni non pagati dal 2008 al 2018. Ora, dopo una prima fase bonaria per cercare di recuperare i soldi non incassati, il Comune passa, come previsto dalla legge, alla riscossione coatta. Con una determina dirigenziale viene affidato ad una concessionaria il compito di riscuotere i canoni non pagata, anche tramite pignoramenti.
Scorrendo la tabella allegata alla determina dirigenziale della ripartizione Patrimonio, si evidenzia una sorta di incremento dei canoni non pagati: ogni anno i debiti sono andati sempre più ad aumentare, partendo da i 196mila del 2008 fino ad oltre un milione del 2018. In totale la cifra complessiva è di 8 milioni e 883mila euro.
In totale gli assegnatari delle case popolari su Bari sono 10.800. Gli “evasori” sarebbero, almeno fino al 2018, 2175, pari ad un 20 per cento. “Un dato fisiologico”, fanno sapere dagli uffici del Comune che però potrebbe peggiorare perché non include gli anni 2020 e 2021, colpiti dalla pandemia.