“La frase oggetto di chiarimento è stata estrapolata da un mio intervento fatto a Taranto in occasione del riavvio delle attività della Terapia intensiva neonatale (TIN) e a tale contesto va ricondotta”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano, rispondendo alla lettera del Consiglio dell’Ordine dei Medici di Bari che si è riunito per discutere sulle parole pronunciate dal governatore.
“I medici non si aspettano la gratitudine o il riconoscimento per lo sforzo che giornalmente fanno – avevano scritto nella lettera in risposta a Emiliano – ma si aspettano invece che la politica faccia la sua parte e li metta in condizioni di non essere più “pochi” e quindi di lavorare con mezzi e in strutture adeguate, presidiate e sicure per garantire ai cittadini il miglior servizio. Sul fatto che i medici siano o non siano “bravi”, ricordo che ogni medico acquisisce le sue competenze grazie ad un percorso di studi duro e selettivo, che dura almeno 9 anni, senza eguali tra le professioni. A riprova di ciò, vi è il fatto che i medici formati nelle nostre università sono apprezzati e valorizzati in ogni parte del mondo, costretti talvolta ad emigrare a causa delle miopi scelte e degli errori di programmazione”, La risposta del governatore non si è fatta attendere.
“Dopo il pensionamento del primario – ha spiegato Emiliano – c’è stata una sospensione del servizio per mancanza di medici che potessero gestire un reparto così delicato. La riattivazione della TIN avviene solo grazie alla sinergia che abbiamo creato con il Policlinico di Bari e il prof. Nicola Laforgia che ha inviato le professionalità indispensabili per il riavvio delle attività. Di conseguenza – ha proseguito il presidente della Regione – quella frase esprime la necessità di insistere, come stiamo facendo da anni, nella formazione e specializzazione dei medici, perché nel caso della Terapia intensiva neonatale di Taranto abbiamo riscontrato difficoltà a trovare medici in grado di gestirlo” – ha concluso.