“Questa guida ha ripreso le fila di una memoria che deve essere permanente e quotidiana. E’ la memoria di tutti coloro che seppero opporsi al fascismo, al nazifascismo, alla deportazione, alla persecuzione dei diversi di tutte quelle situazioni nelle quali la Puglia si è distinta e furono obliterate purtroppo, in passato, dalle istituzioni”.
Oltre a Emiliano hanno partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Bray, in collegamento online; Vito Antonio Leuzzi, presidente dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (Ipsaic); e Aldo Patruno, direttore del dipartimento Cultura della Regione.
“Negli ultimi 15 anni – ha proseguito Emiliano – grazie al lavoro di tutti abbiamo potuto ricollocare al loro posto e dare evidenza a tutta questa storia. Vogliamo che i ragazzi delle scuole ma anche i turisti possano vedere questi luoghi e ricordare cosa erano Turi, Santa Maria al Bagno, che cos’era il campo di concentramento di Alberobello, tutti quei luoghi che vengono restituiti alla comunità nel suo complesso”.
“La comunità oggi si riappropria di luoghi, fatti, circostanze – ha concluso – non come un martello da brandire contro qualcuno in favore di una parte politica contro l’altra, ma come una cultura comune. L’antifascismo deve essere una cultura comune di tutti i cittadini, se diventa di parte contraddice se stessa”. (ANSA).