“I medici non si aspettano la gratitudine o il riconoscimento per lo sforzo che giornalmente fanno, ma si aspettano invece che la politica faccia la sua parte e li metta in condizioni di non essere più “pochi” e quindi di lavorare con mezzi e in strutture adeguate, presidiate e sicure per garantire ai cittadini il miglior servizio. Sul fatto che i medici siano o non siano “bravi”, ricordo che ogni medico acquisisce le sue competenze grazie ad un percorso di studi duro e selettivo, che dura almeno 9 anni, senza eguali tra le professioni. A riprova di ciò, vi è il fatto che i medici formati nelle nostre università sono apprezzati e valorizzati in ogni parte del mondo, costretti talvolta ad emigrare a causa delle miopi scelte e degli errori di programmazione”,
È quanto si legge nella lettera che il Consiglio dell’Ordine dei medici di Bari, riunitosi ieri, ha indirizzato al Presidente della Regione Emiliano in risposta alle parole infelici pronunciate qualche giorno fa durante la visita per la riapertura dell’UTIN dell’Ospedale SS Annunziata di Taranto.
Il Consiglio dell’Omceo ieri per la prima volta ha annotato la sospensione dall’Albo di un medico sospeso dalla ASL Bari per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale, ai sensi del D.L. 44 del 1 Aprile 2021. Poiché l’articolo 1 del Decreto stabilisce che la vaccinazione contro il SAR-COV2 è requisito essenziale per l’esercizio della professione, tutti i medici non vaccinati vengono sospesi temporaneamente dall’esercizio della professione, fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o comunque non oltre il 31/12/2021, come si evince dall’art. 4 dello stesso Decreto.
A distanza di 6 mesi dall’entrata in vigore della Legge, i medici dipendenti dalla ASL Bari non vaccinati sembrano essere pochi, probabilmente un numero inferiore alla decina. Mancano invece da parte di Regioni e ASL informazioni rispetto ai medici liberi professionisti e dipendenti da altre amministrazioni. Qualche giorno fa il Ministero della Salute ha scritto alla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) chiedendo di interessare gli Ordini provinciali al fine di verificare se sussistano nei confronti dei medici dipendenti del Ministero provvedimenti di sospensione obbligatoria per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, in modo di potersi conformare a tali provvedimenti in qualità di datore di lavoro.
“È paradossale che il Ministero della Salute non sia messo nelle condizioni di sapere se i medici che sono propri dipendenti abbiano assolto o meno un obbligo di legge e quindi possano continuare ad esercitare legittimamente la professione. A distanza di mesi dall’entrata in vigore della legge, Regioni e ASL devono accelerare il processo di verifica e comunicazione dei dati.” – commenta Filippo Anelli, Presidente Fnomceo e Omceo Bari.