Superbonus, il governo nella proroga dovrà valutare la possibilità di estenderlo anche agli immobili in stato di degrado, ovvero i cosiddetti immobili collabenti, non accatastati o accatastati tra quelli che non producono reddito. Era quanto richiesto dalla maggioranza al Nadef, nella versione definitiva.
Il governo, si legge nella nota “Nel prorogare il Superbonus del 110% dovrà valutare di includere altre tipologie di edifici, al fine di garantire un patrimonio immobiliare energeticamente efficiente a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti, mediante la semplificazione dell’accesso e degli strumenti operativi e finanziari alla misura”.
L’impegno per il governo sull’estensione del Superbonus agli immobili, si legge ancora, dovrà esserci “a prescindere dalle situazioni preesistenti e in termini assoluti”. Questo è quanto inserito nella risoluzione al Nadef in seguito a un lungo confronto tra i gruppi di maggioranza, conclusosi prima del deposito in Aula. La logica dell’impegno, hanno specificato fonti di maggioranza all’Ansa, consiste nel raggiungere l’obiettivo di un miglioramento energetico effettivo del maggior numero di immobili oggi esistenti. Durante la discussione, in particolare, è stato osservato che sono numerosi oggi gli edifici “collabenti” ovvero fortemente degradati e accatastati nella categoria F/2 o non accatastati, per evitare la pressione fiscale. Alla fine del 2020 le unità accatastate in categoria F/2 risultano infatti 550 mila.
In totale, sono stati 190 i si, 37 i no con un astenuto. Questo ha permesso dunque il via libera dall’Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sulla Nota di aggiornamento del Def 2021. Anche dalla Camera è arrivato l’ok con 379 voti favorevoli, 42 contrari e 4 astenuti. Respinta invece la risoluzione presentata da Fratelli d’Italia.
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