Inquinamento ambientale, discarica abusiva, abuso edilizio e rivelazione di segreti d’ufficio. Sono questi i gravi reati per i quali sono state indagate 14 persone, a vario titolo, ad Adelfia che in circa un anno, durante il lockdown, hanno sistematicamente tombato rifiuti di ogni tipo in un’area agricola, per costruire un parcheggio rigorosamente abusivo.
L’operazione è scattata questa mattina all’alba. I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per l’applicazione degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, a carico di un imprenditore per il reato di inquinamento ambientale e discarica abusiva.
Durante le complesse indagini è emerso che in un’area privata agricola, peraltro depressa, che costeggia anche una strada piuttosto trafficata, circondata da terreni regolarmente coltivati, di proprietà dell’arrestato, era in corso il tombamento di vari rifiuti, tanto da aver già alzato il piano campagna a livello stradale, per realizzare un parcheggio.
Dagli accertamenti è emerso che ben 4 aziende smaltivano irregolarmente materiali edili, scarti, rifiuti speciali e qualunque tipologia di rifiuto. Venivano anche bruciati e sotterrati direttamente per innalzare l’area e costruire un parcheggio rigorosamente abusivo, in quanto mancavano tutti i permessi necessari. L’attività illegale è stata registrata per oltre 50 volte nel corso del 2020, smaltendo così illegalmente circa 120 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi.
La quantificazione dei soli costi di smaltimento “risparmiati” dagli imprenditori ammonta a circa 100.000 euro, mentre la portata del danno ambientale sarà quantificato successivamente. I Carabinieri hanno sequestrato l’area di circa 15.000 mq e i 7 automezzi utilizzati per gli illeciti.
Ora la Procura dovrà quantificare il danno ambientale, classificare i rifiuti tombati e autorizzare immediatamente alla bonifica. Il terreno inquinato è circondato da piantagioni, per cui il rischio di contaminazione alimentare è molto alto. Questi rifiuti, se fossero stati smaltiti regolarmente, avrebbero potuto rientrare nel circuito economico, producendo reddito per le aziende e i dipendenti dell’indotto, mentre in questo modo hanno frenato l’economia del riciclo e inquinato pesantemente l’ambiente, il cibo e le falde acquifere.