“È inaccettabile fare sterile polemica politica sul Reddito di Cittadinanza, che va sicuramente migliorato per quanto riguarda l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, ma non può essere in alcun modo messo in discussione”. A parlare è l’assessore regionale al Welfare, Rosa Barone.
In Puglia i nuclei percettori di almeno una mensilità di reddito o pensione di cittadinanza da gennaio ad agosto di quest’anno sono stati 149.295. per un totale di 347.170 persone coinvolte e un importo medio mensile di circa 552 euro.
“Numeri – continua – che da soli dimostrano l’importanza di questa misura per tante famiglie in situazioni di povertà. Il Reddito di Cittadinanza si affianca nella nostra regione al Reddito di Dignità regionale, una misura che considero asse portante dell’assessorato al Welfare e che dal 2016 ad oggi ha permesso di aiutare circa 32.000 famiglie pugliesi in condizione di povertà e fragilità socioeconomica. Il ReD prevede un’indennità economica mensile di 500 euro a fronte della sottoscrizione del Patto di inclusione e allo svolgimento delle prestazioni da questo previste. Grazie alla sinergia con i Comuni, le aziende, le scuole e tanti altri attori interessati sono stati sottoscritti con queste famiglie oltre 25mila Patti di inclusione e sono stati attivati oltre 17mila tirocini formativi, ma anche attività di formazione e servizi”.
“Una misura che vogliamo potenziare – prosegue – per questo incontrerò tutte le parti che hanno contribuito alla strutturazione della misura tra cui i sindacati e Alleanza contro la povertà, le cui proposte sono fondamentali sia a livello regionale che nazionale per migliorare il ReD e il Reddito di Cittadinanza. È importante fare anche una riflessione sui PUC, i Progetti Utili alla Collettività in cui impiegare i percettori del RDC per 8 ore settimanali. Dal report commissionato dalla Regione emerge che la Puglia al 31 agosto è seconda per numero di PUC caricati, dopo la Lombardia, ben 1523 registrati in modalità pubblica, per un totale di 22.420 posti. La diffusione è uniforme su tutto il territorio regionale, anche se con rilevanti differenze tra i diversi ambiti territoriali. Voglio capire le difficoltà incontrate dai Comuni in cui i PUC non sono ancora partiti, per cercare di risolverle. Stiamo attivando anche collaborazioni scientifiche con alcuni Atenei pugliesi per azioni di valutazione degli effetti ReD e delle sue criticità, in modo da avere un quadro dettagliato della situazione e capire come intervenire. I cittadini hanno bisogno di risposte concrete, non di chi cerca un titolo di giornale non pensando alle famiglie in difficoltà”.