Le mani del clan Parisi sono arrivate sino a Polignano. E’ stata la recente inchiesta “Phoenix” a far emergere la presenza di un gruppo criminale dedito allo smercio di stupefacenti e al contrabbando di ingenti quantitativi di bionde. I tabacchi venivano importati dall’Est Europa secondo un consolidato modus operandi costante dello stoccaggio presso una società agricola e la successiva commercializzazione nelle province di Taranto e Brindisi. Quanto all’operatività nel settore degli stupefacenti, invece, il gruppo criminale trattava marijuana, hashish, eroina, amnesia, cocaina. Tra gli arrestati emerge un soggetto già destinatario nel novembre 2019 di un’ordinanza di custodia cautelare. Qualificati referenti dei PARISI sono attivi anche nei Comuni di Altamura, Valenzano, Adelfia, Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Casamassima e Cellamare.
Ma il clan Parisi non è l’unico ad aver esteso i propri interessi criminali oltre i confini di Bari. La criminalità barese ormai da tanti anni si è spinta oltre i confini della città, stringendo alleanze con le famiglie malavitose locali. Il dinamismo è lo stesso così come le rivalità dei sodalizi cittadini. In provincia l’immagine speculare della criminalità metropolitana si realizza attraverso fidati referenti in loco o l’affiliazione di alcuni soggetti apicali delle compagini delinquenziali operanti nei singoli comuni.
Ne sono esempio le vicende che di recente hanno riguardato il territorio compreso tra Noicattaro e Mola di Bari, a sud est del capoluogo, dove un soggetto affiliato al clan Parisi avvalendosi della collaborazione del figlio avrebbe ripreso il controllo dei traffici illeciti nella zona. Il soggetto era stato tra l’altro individuato già a capo di un altro sodalizio criminale operante a Poggioallegro unitamente a un sodale a sua volta coinvolto in un’operazione conclusa dai Carabinieri di Brindisi, il 24 luglio 2020. A Noicattaro, inoltre, ma anche a Rutigliano sono presenti referenti del gruppo Misceo.
Sempre nel sud-est barese è il traffico di droga a mettere d’accordo la criminalità locale con la contigua area metropolitana. Sotto questo profilo l’operazione “Eclissi” conclusa a Castellana Grotte dai carabinieri il 6 luglio 2020 ha rivelato l’operatività di un sodalizio guidato da un soggetto in grado di “gestire anche dal carcere gli illeciti traffici tramite i suoi sodali dispensando consigli ma anche precisi ordini” veicolati dalla moglie. L’organizzazione poteva contare su un elemento di spicco della criminalità di Putignano quale solido canale di approvvigionamento della droga. L’uomo peraltro emergeva anche nell’operazione “Stain” (giugno 2020) che aveva avvalorato la composizione di un’organizzazione criminale attiva a Mola di Bari, riconducibile ai Macchia e caratterizzata da una struttura piramidale su base familiare. Lo spessore criminale del soggetto ha trovato peraltro conferma in un decreto di confisca eseguito nei suoi confronti dalla Guardia di finanza il 10 luglio 2020.
Nel comune di Putignano è invece il clan Capriati di Bari a primeggiare grazie e strategiche alleanze con vecchie e nuove leve per il controllo di Noci, Turi, Castellana Grotte, Monopoli70, Alberobello e Conversano. Passando al comprensorio di Polignano a Mare e Monopoli non si esclude che il tentativo di espansione del gruppo Lamanna verso l’area monopolitana potrebbe dar luogo a contrasti con gli epigoni di uno storico boss locale. Proprio a Monopoli un noto pregiudicato storico appartenente alla locale criminalità organizzata avrebbe costituito un nuovo sodalizio impegnato nello spaccio di stupefacenti.
In questo contesto significativi sono i risultati dell’indagine “Bad Stone” che ha disarticolato una rete di distribuzione di eroina nel territorio in esame. Per massimizzare i profitti gli spacciatori cedevano sostanze così scadenti da risultare potenzialmente letali. A Bitonto, invece, appare consolidata l’alleanza del clan Cipriano – da sempre federato agli Strisciuglio di Bari – con i Parisi: l’intesa sarebbe scaturita dall’affiliazione del boss bitontino al clan Zonno di Toritto che è ricompreso nell’alveo del clan di Japigia. Nello stesso territorio i Capriati potrebbero contare sul clan Conte che risulta contrapposto ai Cipriano. Nel semestre di riferimento il clan Strisciuglio ha mostrato una volontà espansionistica verso il territorio del comune di Palo del Colle per il tramite di un referente “…responsabile del medesimo clan per la cittadina a seguito del vuoto di potere creato dall’arresto di esponenti del clan Misceo ivi operanti…”.
Molteplici sono stati i rinvenimenti e sequestri di armi e materiale esplodente nelle aree della provincia e in costanza dell’emergenza sanitaria si è registrata in tutta la provincia una flessione delle rapine e in genere di altri reati predatori.