Bari e il cashless. Più dei dati è l’esperienza quotidiana dei cittadini a testimoniare le difficoltà nel percorso verso il modello di smart city. La possibilità di pagare ovunque con la transazione elettronica e mettendo da parte i contanti. Anche un singolo caffè o una spesa sotto i 10 euro.
La maggior parte dei commercianti in stretto contatto col mercato turistico ha ormai standardizzato l’utilizzo dei pos per accettare le carte di credito. E’ già da un anno che la legge di Bilancio impone l’obbligo a qualsiasi attività commerciale ad essere in possesso di un dispositivo. Ma di fatto senza stabilire la relativa sanzione.
Sono le piccole spese quotidiane quelle più difficili: dai bar, ai barbieri fino alla ferramenta di quartiere. Il rifiuto dell’esercente è quasi sempre legato al costo applicato dalla banca per ogni transazione, fino al 3%. Oltre alla spesa per l’installazione e il canone mensile (quando richiesti).
Intanto la percentuale degli italiani che preferiscono effettuare pagamenti cashless è ormai arrivata all’80%. La ricerca Ipsos evidenza che il divario tra Nord e Sud nel campo dei pagamenti digitali si stia progressivamente riducendo.
In testa alle Regioni che utilizzano maggiormente i pagamenti digitali si piazza l’Emilia-Romagna al 43 %, seguita dalla Puglia al 39%, meglio della media nazionale che si ferma al 35%.
La spinta all’uso della carta aumenta in estate. Lo conferma l’osservatorio sul turismo cashless 2021 di SumUp: tra il primo giugno e il 15 agosto in Italia le transazioni sono cresciute del 71% e del 113% nel biennio.