Nel primo semestre del 2021 sono stati 151 i casi acclarati di maltrattamento che hanno avuto come vittima le donne nella sola Area Metropolitana di Bari. Sono stati 93, invece, gli episodi di stalking. I dati sono quelli del report circa l’attività operativa della divisione Anticrimine della polizia e basate sulle comunicazioni pervenute alla Questura di Bari o ai carabinieri.
Ben 28 i casi di violenza sessuale avvenuti da gennaio a giugno del 2021 nell’Area Metropolitana e, in un caso, addirittura un tentato omicidio. Dati che confermano un trend in coerenza con quanto avvenuto anche durante gli anni 2019 (in cui si sono verificati nei dodici mesi ben 299 maltrattamenti) e 2020 (in cui addirittura sono stati 7 i tentati omicidio ai danni di donne avvenuti da gennaio a dicembre).
E ancora, nel primo semestre di quest’anno sono state ben 165 le lesioni dolose ai danni delle donne, 267 i casi di minaccia, 53 gli episodi in cui le donne sono state vittime di percosse, 3 i casi accertati di induzione alla prostituzione e, addirittura, un episodio di violenza e atti sessuali nei confronti di una minorenne.
Si tratta di reati di genere che, allargando l’area di riferimento anche alla provincia Bat, vedono ben 130 vittime accertate di reati di genere, e 135 casi di atti persecutori nei loro confronti. Violenze a fronte delle quali sono state 3 le persone tratte in arresto e 28 quelle denunciate in stato di libertà. In 158 casi l’aggressore ha subìto la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna, mentre in 70 casi specifici in cui l’autore dei maltrattamenti era un congiunto della vittima, è stata disposta la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare.
Numeri che confermano l’urgenza e la priorità con cui le istituzioni si trovano ad affrontare il tema della violenza contro le donne e alla luce dei quali è stato sottoscritto questa mattina un protocollo d’intesa tra la Questura di Bari e il CIPM Puglia, Centro italiano per la Promozione della Mediazione: accordo secondo il quale la Questura fornirà ai soggetti maltrattanti raggiunti da ammonimento i riferimenti del CIPM affinché possano aderire ad un percorso trattamentale di recupero e consapevolezza sull’ambito dei reati commessi.