“Questa estate il lavoro è partito a ‘tambur battente’ da giugno in poi, tuttora non possiamo lamentarci. Resta però l’incognita delle prospettive future”. A raccontarlo a Borderline24 è Noemi, proprietaria di un B&B nel Barese, tirando le somme di quella che è stata una stagione di ripresa seppur ancora “priva di certezze”.
Dal rischio che l’incubo Covid possa far ripiombare la città in lockdown, all’assenza della Fiera del Levante, ma anche di tante sagre ed eventi culturali rimandati che, prima del periodo pandemico, offrivano ampio respiro al settore. Sono solo alcune delle problematiche elencate alle quali si aggiunge il fatto che, l’aumento dei prezzi, seppur non abbia allontanato i turisti dalla Puglia “in alcuni casi li ha spaventati”.
“Non possiamo lamentarci – ha spiegato ancora Noemi – anche adesso che il lavoro è calato rispetto agli scorsi mesi c’è richiesta. Luglio e agosto sono stati i mesi più pieni. In tutta Bari trovavi disponibili massimo una o due strutture se andava bene. In estate qui si lavora bene perché la nostra è città di passaggio per altre mete come il Salento. Abbiamo ricevuto molti stranieri, adesso ci preoccupa il futuro. Prima puntavamo su settembre per la Fiera del Levante, portava molta gente tra turisti ed espositori, adesso neanche quello. Speriamo solo non tornino le restrizioni, il periodo autunnale e invernale ha già un calo, con nuove chiusure non potremmo contare neanche su sagre ed eventi” – ha concluso.
Alle sue parole fanno eco quelle di Domenica che gestisce assieme al marito un B&B in zona aeroporto. “In otto anni di attività credo che questa sia la stagione in cui abbiamo lavorato di più – ha raccontato – abbiamo lavorato con gli stranieri, non ci sono stati ospiti italiani. E’ stata una stagione molto positiva, soprattutto agosto. Il Covid sembrava un ricordo lontano, ma ci sono stati anche lati negativi” – ha sottolineato raccontando alcuni episodi accaduti agli ospiti.
“Hanno pagato una ruota di focaccia 32 euro in un lido – racconta – lo trovo esagerato. In tanti hanno alzato i prezzi, lidi, strutture alberghiere e ristoranti. Noi forse siamo stati gli unici che non hanno cambiato nulla rispetto all’anno scorso. Forse siamo stati stupidi, ma da parte di molti ci abbiamo visto sciacallaggio. Tanti dei nostri ospiti non sono stati contenti. A questo si aggiungono problemi a livello di organizzazione e pochi controlli. Si è perso il senso della misura. Adesso chissà cosa ci riserva il futuro, finito settembre penso si ritorni nel buio totale” – ha concluso.
I dati positivi, così come i dubbi, sono confermati anche da Francesco De Carlo, presidente regionale Assoturismo e vicepresidente nazionale Assohotel Confesercenti, che ad aprile scorso aveva lanciato l’allarme perché fortemente preoccupato per l’intero comparto legato al turismo.
“E’ stata una stagione interessante per i numeri – ha sottolineato – c’è stato un incremento rispetto allo scorso anno che già aveva registrato numeri record. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, come il trend di aumento prezzi, trovo che la problematica maggiore sia che spesso non c’è proporzione tra quanto si paga e quanto si ottiene, ma tendenzialmente, se uno decide di spendere è perché è alla sua portata. E’ prassi, con maggiore richiesta aumentano i prezzi, anche nel turismo” – ha sottolineato specificando che come Assoturismo è stato chiesto di monitorare soprattutto l’aspetto legato alla qualità.
“Quest’anno c’è stata un’esplosione del sommerso – ha raccontato – molte cose non vengono segnalate. Situazioni del genere – riferendosi al prezzo della ruota di focaccia – vanno denunciate immediatamente. Dall’altro lato è vero, il costo medio delle vacanze in Puglia è aumentato, ma l’incremento delle richieste ha messo nelle condizioni di poter alzare le tariffe, se sia giusto o sbagliato lo decide l’ospite. I temi da affrontare sono tanti altri, come la qualità dei servizi pubblici. Adesso dobbiamo sperare, inoltre, non ci siano ulteriori chiusure” – ha specificato.
“Abbiamo sostenuto sin dall’inizio il green pass come soluzione utile per tamponare – ha raccontato ancora – può essere un elemento capace di agevolare anche in situazioni di ritorno ad alcuni numeri che possano preoccupare, ma se dovessimo tornare alle condizioni in cui siamo stati costretti a lockdown, allora non ci sarebbe soluzione, sarebbe una vera catastrofe. Abbiamo già chiesto un tavolo affinché si trovino soluzioni strutturali perché il turismo in Puglia non esiste solo d’estate, dovremmo sfruttare le tante risorse che ha la nostra regione. L’obiettivo è spingere anche sui periodi autunnali, siamo fiduciosi” – ha concluso.