Scatta la multa al titolare di un locale perché ha somministrato alcol ad un minorenne: 330 euro. La polizia locale ha deciso di intensificare i controlli per verificare il corretto rispetto della normativa che prevede il divieto di somministrare e vendere alcolici ai minori di 18 anni in Italia.
Nell’ambito dei controlli disposti presso gli esercizi pubblici da parte del comando della Polizia Locale di Bari ieri sera agenti del Comando coordinati dall’ufficiale responsabile, dopo una attività di osservazione in abiti civili, hanno sorpreso il titolare di un pubblico esercizio in piazza Mercantile a somministrare alcolici a minori, senza neppure una minima preventiva richiesta di documenti agli avventori per verificare l’età che consentisse l’acquisto o la somministrazione.
Secondo la legge è vietata la vendita e somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 18. Da evidenziare che si specificano due termini diversi: “vendita” e “somministrazione”, intendendo con il primo l’atto di portare via quanto acquistato, con il secondo l’atto di bere l’alcolico nel luogo in cui è stato acquistato. In questo modo, si colpiscono sia i luoghi della somministrazione (bar e simili), che luoghi della vendita (supermercati, negozi di alimentari e così via). In particolare, oggi in Italia è un reato somministrare bevande alcoliche a minori di 16 anni: chi infrange tale divieto può essere punito con l’arresto fino a 1 anno (art. 689 del Codice Penale).
Invece, la vendita di alcolici a minori di 16 anni può comportare sospensione della licenza commerciale.
Diversamente, è considerato solo un illecito di natura amministrativa la somministrazione di bevande alcoliche a minorenni di età compresa tra 16 e 18 anni: tale infrazione è punita con sanzione pecuniaria che oscilla tra i 250 ed i 1000 euro . Se il commerciante risulta recidivo, la seconda sanzione consta di una sospensione di 3 mesi della licenza commerciale e di una sanzione tra i 500 ed i 2000 euro.
Per il titolare di un esercizio commerciale vige quindi un obbligo generale di chiedere un documento d’identità ai ragazzi che vogliano acquistare o consumare alcolici.
“Arrivano spesso segnalazioni – spiega il comandante della polizia locale, Michele Palumbo – con intervento anche sul posto della polizia locale, di minori colti da malore magari dopo aver assunto il classico cicchetto acquistato o somministrato da esercenti poco onesti”.