Citofonate nel cuore della notte, schiamazzi, lanci di oggetti contro le tapparelle e minacce e dispetti ai danni di auto e residenti, soprattutto di chi protesta. E’ quanto accade a Torre a Mare, a denunciarlo è, in particolare una cittadina preoccupata per i disagi che i cittadini stanno vivendo.
“Ogni notte la stessa storia – scrive riferendosi in particolare ad una delle nottate appena trascorse – “ennesima di paura in mezzo alle scuole, per i più giovani piazzetta del comune di Torre a Mare, in mano ad una banda di teppisti. Dieci, dico dieci – sottolinea – citofonate dopo la mezzanotte. Mia madre, nella casa accanto, è stata anche minacciata perché pretendevano di recuperare dalla terrazza una cosa che avevano lanciato, hanno poi provveduto ad arrampicarsi” – ha raccontato specificando che il prezzo è salato per chi protesta. In tanti si sono ritrovati con macchine danneggiate e case vandalizzate.
“La stessa cosa in altre zone del paese – prosegue la donna – Vigili e carabinieri non intervengono. La gente è esaperata. Cosa deve ancora succedere prima che vengano predisposti controlli sul territorio?” – ha concluso interpellando Antonio Decaro, Lorenzo Leonetti e Francesco Ventrella. La problematica però è già sotto la lente delle istituzioni, in particolare di Lorenzo Leonetti, presidente del Municipio che non ha fatto mancare la sua risposta dichiarando di avere la situazione sotto controllo.
“Niente di carattere criminale, ma danno fastidio – ha detto Leonetti – sono un gruppo di dieci quindici ragazzini di 14- 16 anni che fanno bravate. Armato di buona volontà ho monitorato la situazione e li ho incontrati: ho fatto capire loro che li conosciamo e conosciamo i loro genitori, ho avuto da loro la disponibilità a non comportarsi in questa maniera. Se continuano ho già detto che parlerò con le famiglie. Non sono tutti di Torre a Mare, alcuni del Libertà, di Japigia, di Noicattaro. Ora verificheremo se mantengono la parola data. Altrimenti mi rivolgerò alle famiglie, è una questione di educazione non di carattere sociale” – ha concluso.
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