“Se qualcuno domani arrecherà disagi alla circolazione ferroviaria bloccando le stazioni, andrà incontro ad una denuncia per interruzione di pubblico servizio”. E’ quanto ha dichiarato in un tweet dal sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, in merito alle minacce di blocco della circolazione ferroviaria previste per la giornata di domani.
“Un conto è manifestare pacificamente – prosegue il sottosegretario – altra cosa è creare disagi alle altre persone, commettendo di fatto un reato. Dovremo essere intransigenti” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle del sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto a SkyTG24.
“Ognuno ha la libertà di dire ciò che vuole, di scendere in piazza, purché in forma educata e rispettosa. Poi uno è anche libero di dire qualche scemenza perché, diciamoci la verità, molte scemenze vengono dette ma deve esserci rispetto. Quando non c’è rispetto, quando vengono bloccati i treni, quando vengono malmenate le persone, per me è terrorismo. È un atto terroristico che non è manifestare” – ha dichiarato Sileri.
Dello stesso avviso sono anche i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
“Diciamo no alle minacce di bloccare i treni domani, 1 settembre, nelle maggiori stazioni italiane – hanno scritto in una nota – auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta I rischi connessi a una simile protesta sono evidenti e serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti”, aggiungono i sindacati dei trasporti sottolineando infine di “sostenere la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico”.
“Il trasporto ferroviario – proseguono – è un servizio pubblico essenziale (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero), che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico. Il vaccino – affermano infine i sindacati – fino a questo momento è l’unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza” – hanno concluso.
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