Palestre, piscine e scuole di ballo. Dopo un anno e mezzo di pesanti limitazioni, anche a Bari ripartono i corsi al chiuso in vista dell’autunno. Riaprono lo Stadio del Nuoto (chiuso dal dicembre scorso) e il centro universitario sportivo (Cus) senza alcuna soluzione alternativa per chi non ha il certificato verde di vaccinazione. Invece all’Angiulli gli iscritti sprovvisti di green pass devono seguire delle regole specifiche “anti discriminazione”, ma all’aperto.
Nel dettaglio le indicazioni dei tre dei principali centri sportivi del capoluogo pugliese. Al Cus tutti gli utenti con età maggiore di 12 anni che svolgono attività sportive in aree interne (indoor) come palestre, piscina, palazzetto, o usufruiscono di ambienti al chiuso per attività sportive “miste”, sono obbligati a presentare la certificazione.
Iniziano dal 30 agosto invece le attività di scuola nuoto e pallanuoto e dell’area fitness in acqua della Payton Bari che si spostano alle piscine comunali (Stadio del Nuoto). “Unendo le forze con la Waterpolo già presente nell’impianto più grande della Puglia dal 2012”, si legge sui social. Anche in questo caso nessuna soluzione alternativa.
Anche all’Angiulli l’accesso a tutti gli spazi coperti della struttura per gli over 12enni, sarà consentito esclusivamente con il green pass, incluso il bar ed i servizi igienici. “I soci o gli atleti sprovvisti di certificazione – si legge nella nota – non saranno discriminati ma sarà consentito l’utilizzo delle aree all’aperto della società, quali campi da tennis (esclusi quelli con copertura pressostatica) e pista di pattinaggio”.
“Il loro accesso sarà operato dal cancello di uscita (nei pressi del campo di calcio) e monitorato dalla telecamera apposta in reception o accompagnati da un addetto. Tale facoltà non sarà estesa agli accompagnatori degli atleti o degli iscritti”, conclude la nota dell’Angiulli.