“A tre settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico, si brancola ancora nel buio per il coordinamento del trasporto scolastico regionale, indispensabile per il ritorno in presenza e in sicurezza a scuola”. A parlare è, tramite una nota ufficiale, il consigliere regionale pugliese e capogruppo de “La Puglia Domani”, Paolo Pagliaro, che precisa che già lo scorso 6 agosto il governo ha approvato le nuove misure sul tema, in vigore dal 1° settembre ma, a suo dire, la Regione Puglia è ancora impreparata.
“Per potenziare il trasporto pubblico ed evitare assembramenti sarebbero necessari 350 autobus in più e almeno 450 autisti (stima Asstra Puglia e Basilicata) – scrive il consigliere regionale – ma il piano per il potenziamento non è ancora pronto. È evidente che servono più mezzi, visto che in tempi di pre-pandemia viaggiavano sovraffollati ed ora bisognerà rispettare il limite massimo dell’80% di occupazione per garantire il rispetto delle misure anti-contagio, insieme all’uso corretto della mascherina e al distanziamento. Ma chi controllerà che queste misure vengano rispettate? – si chiede, ancora, Pagliaro – Le indicazioni del governo prevedono il ritorno del controllore sui mezzi e a terra. Personale che manca, e che bisognerà reclutare. Tutto questo in tre settimane”.
Il capogruppo de “La Puglia Domani” in consiglio regionale ricorda di aver già sollecitato un nuovo piano per il trasporto pubblico lo scorso dicembre, nell’imminenza della riapertura delle scuole ma precisa che, da allora, nulla è cambiato. “Ora si torna a parlare di doppi turni scolastici – prosegue – che imporrebbero l’ennesimo sacrificio a studenti e personale scolastico, già provati da quasi due anni di dad e lezioni a singhiozzo. Abbiamo tutti bisogno di normalità, di regole certe. Ed è per questo che agli assessori regionali coinvolti, da Maurodinoia a Leo fino a Lopalco, chiedo di ragionare su un piano che consenta alla scuola pugliese di riprendere in piena sicurezza, ponendo fine all’angoscia delle decisioni last minute che hanno sfibrato alunni, insegnanti e famiglie fino a giugno scorso”, conclude.