La riapertura delle scuole è sempre più vicina, e a Bari tornano delle problematiche oltre a quelle legate alle limitazioni Covid. Una mamma barese ha scritto al sindaco Antonio Decaro per denunciare un presunto episodio di discriminazione ai danni del figlio di 9 anni, con una lieve disabilità (asperger, disgrafico con plusdotazione intellettiva).
“Il regolamento del trasporto scolastico è davvero a misura di bambino?”, scrive la mamma. “Dopo un giro di telefonate ho chiamato per informazioni l’ufficio preposto, e ho scoperto che mio figlio non ha diritto a condividere lo scuolabus con i compagnetti”. In poche parole dalla ripartizione hanno riferito alla mamma che il figlio se vuole usufruire del servizio può farlo solo sui pulmini per disabili.
“Probabilmente il Comune vuole tutelarsi perché, oltre alle pedane e alle altre attrezzature, in questi pulmini “speciali” di sicuro c’è anche un accompagnatore che in certe situazioni può effettivamente essere necessario”.
“Ma una gestione così rigida è inaccettabile, e non si può costringere le famiglie a scegliere tra la rinuncia del servizio o un sistema di trasporto che metterebbe come minimo in grave imbarazzo il bambino”.
“Una volta chiarito che mio figlio non ha bisogno di attrezzature particolari per l’accesso né di assistenza, non c’è motivo che gli venga impedito di salire sul pulmino dei compagni in quanto disabile”, conclude la mamma barese che ha deciso che accompagnerà il figlio in auto.
Pronta la risposta dell’assessore Paolo Romano: “Per ogni tipo di disabilità con accompagnatore specializzato e accompagnamento per e dall’abitazione. È un diritto e e come tale può “rinunciarvi” accedendo al servizio a domanda individuale. Quando vuole facciamo il punto con il direttore del servizio”, conclude Romano.