Ben 7.893 anomalie nell’ambito della gestione della campagna vaccinale anti-Covid. È quanto è stato riscontrato, secondo Repubblica Bari, dagli ispettori del Nirs regionale nella prima fase di somministrazione degli immunizzanti contro il Coronavirus, per cui è stata redatta una relazione presentata alla Regione Puglia e acquisita dalla Procura e dai Nas.
Stando ai numeri, più del 4% dei vaccinati nei primissimi mesi dell’anno 2021 – tra gennaio e febbraio sono stati circa 167.583 – avrebbero ricevuto la propria dose senza aver diritto di priorità rispetto alla pianificazione. Un fenomeno di “infiltrazione” nei centri vaccinali che si sarebbe verificato nella fase in cui i vaccini erano ancora prerogativa del personale sanitario e delle Rsa.
Nel complesso, 2.814 anomalie tra quelle riscontrate sono state rilevate a Bari e, in generale, hanno riguardato la campagna dedicata ai medici – per cui nel mese di febbraio è risultato un numero di vaccinati nettamente più alto rispetto alle proiezioni, considerato che ancora oggi ci sono operatori sanitari che non hanno ancora ricevuto la propria dose.
E ancora, 3.544 le anomalie che riguardano le Rsa, relative a persone considerate o definite ospiti delle strutture ma che, di fatto, hanno ricevuto il proprio vaccino in luogo diverso. E poi 2.861 persone fra i 77 e i 79 anni che non erano ospiti di strutture sanitarie ma sono state vaccinate quando la loro fascia di età non era ancora prevista. In 700 casi anomali, sono stati riscontrati errori nei codici fiscali, mentre più di 42mila nomi sono risultati non tracciati, poiché i dati forniti dai punti vaccinali non corrispondevano perfettamente con quelli riscontrati nelle strutture o aziende di appartenenza. Infine, 229 persone indicate come “servizi di pubblica utilità”, 557 senza alcuna indicazione, 293 nella categoria “altro”.