La crisi economica e sociale dell’Afghanistan infiamma anche il dibattito politico. Sul tema dell’accoglienza dei migranti, che scappano dai Talebani, il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro è stato intervistato da la Repubblica per parlare dell’impegno dei Comuni.
“Non c’è accoglienza senza integrazione. Perché ciò avvenga l’accoglienza deve essere diffusa sul territorio nazionale evitando concentrazioni in poche zone così da non creare tensioni sociali e favorire l’integrazione”.
“Abbiamo una rete di strutture nell’ambito del progetto Sprar, oggi Sai, con alcuni posti che sono destinati proprio ai cittadini afghani, che può essere estesa e rimodulata secondo le necessità”, conclude Decaro.
Intanto oggi la Caritas di Bari e Bitonto ha inviato una nota a tutte le parrocchie per chiedere di reperire spazi, appartamenti per l’accoglienza dei profughi. “Com’è noto – si legge nella lettera – in queste ore a Kabul sono in corso operazioni di evacuazione della popolazione civile, in particolar modo di collaboratori dell’ambasciata Italiana (e delle altre ambasciate) e delle loro famiglie. Dinanzi alle scene drammatiche che ci raggiungono in questi giorni dall’Afghanistan, come Chiesa diocesana, su indicazione di Padre Arcivescovo, a seguito della colletta di domenica 22 u.s. vorremmo prepararci a possibili accoglienze di famiglie o singoli soprattutto attraverso corridoi sanitari ed umanitari (non ancora attivi). In collaborazione con l’ufficio Migrantes, al momento, riteniamo opportuno costruire una rete di accoglienza diocesana per far fronte tempestivamente a questa emergenza umanitaria che non può lasciarci indifferenti. A tal proposito, Vi chiediamo di segnalarci eventuali disponibilità di appartamenti o strutture consone per le eventuali accoglienze che le vostre realtà potrebbero mettere a disposizione. In particolar modo vorremmo individuare da 2 a 5 appartamenti per nuclei familiari e strutture dove poter far convivere 5-6 persone al massimo per ciascuna. Le disponibilità di accoglienza che ci comunicherete in questi giorni, inviando una mail all’indirizzo segreteria@caritasbaribitonto.it, saranno necessarie per costruire le progettazioni del caso all’interno della cornice di riferimento che verrà eventualmente data da Caritas Italiana, con la quale siamo in costante contatto, e/o dal Governo Italiano: tempi di accoglienza, tipologia di accoglienza, logistica, programmi individualizzati ed obiettivi (vi ricordiamo che siamo ancora in una fase embrionale!)”.