È continuata per tutto il periodo estivo l’attività di screening dell’infezione da SARS-COV-2 negli operatori sanitari del Policlinico di Bari: dal 1 luglio al 20 agosto 2021 sono stati eseguiti più di 6000 tamponi naso-faringei sui dipendenti del più grande ospedale pugliese. Test periodici, esami al rientro dalle ferie, accesso rapido al tampone per i soggetti con sintomi suggestivi di infezione da SARS-COV-2 e contact tracing sono i quattro pilastri su cui si basa la strategia di prevenzione voluta dalla Direzione Aziendale già dallo scorso anno, che ha avuto i necessari adattamenti in relazione all’attività di vaccinazione svoltasi durante questo inverno.
“Le ferie sono da sempre una occasione di un fisiologico allentamento del livello di attenzione, per questo abbiamo disposto che tutti gli operatori eseguano il tampone al momento del rientro dalle vacanze” spiega Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari. “Anche se la copertura vaccinale negli operatori del Policlinico supera il 98%, si deve considerare che una piccola percentuale dei soggetti vaccinati potrebbe comunque contrarre l’infezione da SARS-COV-2 in forma asintomatica o paucisintomatica e diventare veicolo di infezione per i pazienti fragili. Per questo, l’azienda ha deciso di insistere sulle politiche di screening periodico, al fine di tenere sotto controllo il rischio di infezione nosocomiale e di garantire la massima protezione per gli utenti”.
Sono 16 i dipendenti dell’azienda che hanno contratto l’infezione negli ultimi 50 giorni: si tratta di 14 sanitari e 2 unità di personale non sanitario, tutti erano vaccinati con due dosi di vaccino anti-SARS-COV-2 e hanno avuto un decorso senza sintomi o con lievi segni a carico delle vie respiratorie.
“Il numero di casi registrati è abbondantemente nell’atteso. Infatti, considerando l’incidenza dell’infezione nella popolazione generale registratasi a partire da metà luglio e le stime di efficacia della vaccinazione, ci attendiamo tra 2 e 3 casi di infezione ogni settimana tra i nostri operatori” riporta Silvio Tafuri, responsabile della Control Room COVID-19. Nessun caso è stato registrato tra gli operatori non vaccinati, che nel Policlinico sono una piccola percentuale, inferiore al 2%. “Anche questo dato è atteso” conferma Tafuri “infatti è possibile prevedere meno di 0,1 casi la settimana nei nostri dipendenti non vaccinati, considerata la scarsa numerosità e l’attuale livello di circolazione virale. Se in un ambiente tutti sono vaccinati, i rari casi di infezione si registrano solo tra i vaccinati”.
“La sicurezza del paziente e dell’operatore nel Policlinico sono da sempre oggetto di una unica strategia” aggiunge Luigi Vimercati, direttore della Medicina del Lavoro del Policlinico di Bari. “Questo ha consentito alla nostra azienda di non registrare mai casi di trasmissione dell’infezione da operatore a paziente, anche durante i picchi epidemici in epoca pre-vaccinale”.