Con il Covid calano i prezzi delle stanze, ma diminuisce anche la domanda rispetto all’offerta. E quanto emerso da un’analisi sulle principali città universitarie effettuata da Immobiliare.it, riguardante anche il capoluogo pugliese. Secondo l’analisi, in particolare, dopo anni di rincari che avevano portato i costi delle stanze a cifre record, per la prima volta la tendenza risulta invertita.
Nello specifico, rispetto all’anno scorso, i prezzi sono scesi in media del 2,5%. Guardando alle singole città, a Bari il prezzo medio per un stanza singola è di 279 euro, con una variazione del prezzo rispetto al 2020 del 3,7%. Per una stanza doppia il prezzo è invece di 196 euro, con una variazione di -1,2%. La variazione dell’offerta di stanze rispetto al 2020 nel capoluogo pugliese è del 35,1%, mentre quella della domanda di stanze rispetto al 2020 è -31,8%.
A segnare il calo maggiore è Milano, che sino ad oggi è la città più cara in assoluto. Nel capoluogo lombardo, in particolare, nell’ultimo anno le locazioni di posti letto sono scese del 9% (470 euro per una singola). Subito dopo Milano c’è Roma, dove chi cerca una stanza deve spendere di media 417 euro e 246 euro per un posto in doppia. A Bologna e Firenze per affittare una singola sono necessari poco meno di 400 euro (395 e 385 euro, rispettivamente).
Sotto questa soglia si trovano poi Venezia, dove per una singola si chiedono in media 353 euro, Padova (336 euro), Torino (324 euro), Siena (321 euro), Napoli (320 euro) e Pisa (307 euro). Anche evidenziando una forte ripresa nella domanda di questa tipologia di locazioni, i prezzi delle stanze, con alcune eccezioni, rimangono fortemente competitivi a livello nazionale se confrontati con quelli del 2020. Le variazioni più consistenti si registrano a Pavia e Milano, con oscillazioni negative che superano il 9%, e Napoli, -8,2%.
Un calo consistente si è registrato anche nelle città di Bologna, che sfiora il -6%, e Torino (-5%). In controtendenza Catania, Padova e, come già detto, Bari dove i prezzi hanno subito invece una variazione positiva (5,7%, 5,3% e 3,7%, rispettivamente). Sostanzialmente stabili, invece, i costi delle stanze a Palermo, ma anche qui la differenza rispetto al 2019 è evidente: – 10,2%.
Al Sud, Napoli è la città record per quanto riguarda la ricerca di stanze: +629% su base annuale. Seguono Torino (166%), Firenze (152,2%) e Catania (123,7%). Rispetto al 2020 sono cresciute di oltre il 30% le ricerche effettuate a Milano e Palermo e di più del 20% quelle su Bologna e Roma. Padova è invece la città che registra l’incremento minore, con l’11,1% rispetto allo scorso anno, tuttavia, se confrontata con il periodo pre-pandemico (2019), la crescita anche qui è realmente significativa: +367,1%. Tutti i principali poli universitari, mostrano una disponibilità di stanze in forte aumento rispetto al 2020. A fare eccezione c’è solo la città di Palermo.
Sul podio, in particolare, si trovano la città di Padova, che sfiora il +150%, e Pavia, che si attesta al +135%. Sopra il 70% Catania, Pisa e Siena. Appena sotto questa soglia si trova Torino (66%). Seguono, con un aumento dell’offerta superiore al 30% – Milano (42,5%), Firenze (38,2%), Bari (35,1%) e Roma (32,2%). L’unica città in cui la percentuale è negativa è Palermo (-23,5% in un anno). Se queste sono le buone notizie per studenti e lavoratori fuorisede che stanno ripensando al rientro in città, dopo mesi di smart working e didattica a distanza, esiste un altro lato della medaglia, quello dei proprietari.
In passato la domanda per questo mercato non riusciva quasi mai a trovare risposta nell’offerta. Secondo l’analisi oggi la situazione è invece inversa: le richieste, di fatto, seppur cresciute quasi del doppio (96,3%) rispetto al 2020, anno in cui è scoppiata l’emergenza sanitaria, non bastano a coprire l’offerta, che continua ad aumentare anche rispetto al boom dello scorso anno (+60,6%).
(Foto repertorio)