Ferragosto senza stipendio per i lavoratori di alcune associazioni di volontariato, che gestiscono le postazioni baresi del 118. Lo riferisce il quotidiano La Repubblica. È una estate di fuoco, quella vissuta dal sistema dell’emergenza pugliese, alle prese con una guerra di logoramento tra alcune associazioni e le Asl, sullo sfondo dell’internalizzazione del servizio che sarà conclusa in autunno e porterà il 118 nella gestione della Sanitaservice. Le associazioni chiedono che le Asl rinegozino gli accordi, per ottenere più fondi e la stabilizzazione di più unità ma la Prefettura ha detto chiaramente che il tavolo non sarà convocato prima di settembre. E che, nel frattempo, non saranno tollerate omissioni.
La minaccia di un blocco dei servizi è stata condannata dalla Fials, che ha investito del problema l’Asl, la Regione e la Prefettura. “Intollerabile e censurabile” viene definita la condotta delle associazioni di volontariato, considerato che “la continuità del servizio pubblico di 118 non potrebbe essere garantita con il collocamento in cig degli autisti”. Tale scelta significherebbe infatti che le ambulanze sarebbero costrette a fermarsi. Un’eventualità che naturalmente non può essere contemplata, neppure in via puramente teorica.
Ecco perché la Prefettura, dopo aver incontrato i vertici dell’Azienda sanitaria e del Dipartimento regionale salute, ha “avvisato” le associazioni. “Il collocamento in cig degli autisti delle postazioni 118 dell’Asl di Bari, gestite dalle associazioni di volontariato – è stato scritto nella nota – potrebbe ingenerare seri problemi al servizio pubblico di emergenza 118, peraltro nel momento di maggiore afflusso turistico”.
A questo proposito, la Prefettura ha rammentato “le conseguenze giuridiche, anche di natura penale, connesse ad azioni o omissioni atte a determinare l’interruzione di un servizio pubblico o a turbarne la regolarità”. L’Ufficio di Governo si è quindi reso disponibile a convocare un tavolo di mediazione ma non prima dell’inizio di settembre. Qualunque sia l’esito della concertazione, però, una cosa è certa: le ambulanze non si possono fermare.