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Bari, da viale delle Regioni a via di Maratona: gli incroci “più pericolosi” in città

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Lun, 9 Agosto 2021 - 06:30

Il lungomare Nazario Sauro, in particolare all’altezza di Pane e pomodoro. Viale di Maratona all’altezza delle piscine comunali. Ed ancora corso Cavour, all’intersezione con via Piccinni. Abbiamo raccolto le segnalazioni dei lettori sugli incroci più “pericolosi” o comunque più difficili da attraversare. E l’elenco è lungo: compare ad esempio la rotatoria del ponte Adriatico, quella per intenderci vicino alla Lidl. Qui le immissioni sono diverse e considerando anche l’afflusso di auto e la difficoltà di molti a percorrere in generale le rotatorie, le probabilità di tamponamenti sono elevati, con ripercussioni notevoli sul traffico. Poi c’è corso Cavour, nel punto dove ci si può immettere da sinistra e si può svoltare verso via Piccinni. Ed ancora a Poggiofranco all’altezza di via Saverio Lioce. Poi ci sono le strade a percorrenza veloce come via Caldarola con le varie immissioni e soprattutto viale Europa – viale delle Regioni che si trasformano di sera in piste da corsa. In elenco abbiamo considerato solo le strade cittadine, ma numerose le segnalazioni hanno riguardato la tangenziale, soprattutto ai “curvoni di Palese” e dove si presenta il restringimento a Japigia.

Secondo i dati della Regione nel 2020 in tutta la Puglia si sono registrati 7.265 incidenti stradali con lesioni, con una media di 605 incidenti al mese, che hanno provocato 160 vittime (119 conducenti, 29 persone trasportate, 12 pedoni) e 11.408 feriti. Rispetto al 2019 si è registrato un calo dell’incidentalità (-24,9%), della mortalità (- 22,7%) e del numero dei feriti (-29,4%).

Per il 2020 la maglia nera della mortalità spetta all’area metropolitana di Bari con 46 decessi, seguita dalla provincia di Foggia con 37 morti. Rispetto al 2019 si è registrato un calo della mortalità del 22,0% per l’area metropolitana di Bari e del 17,8% per la provincia di Foggia. La maggior parte dei sinistri è stata registrata all’interno dei centri abitati (69,7%), il 29,6% fuori dall’abitato e solo lo 0,7% in autostrada. Tuttavia il più alto numero di vittime si è concentrato fuori dall’abitato (71,2%), seguono i centri urbani (26,3%) e le autostrade (2,5%).

Anche nel 2020 tra le principali circostanze presunte di incidente stradale mortale sulle strade extraurbane si è registrato il mancato rispetto dei limiti di velocità o l’eccesso di velocità, la distrazione alla guida ed il mancato rispetto della distanza di sicurezza; nei centri abitati il mancato rispetto della precedenza, del segnale di stop o della segnaletica semaforica, assieme a distrazione ed eccesso di velocità.

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