“Prima si muore, poi si adottano provvedimenti”. Lo scrivono alcuni cittadini a monte di un post pubblicato nelle scorse ore dal sindaco di Altamura, Rosa Melodia. Al vaglio dei residenti la possibilità che i fumi dell’incendio scoppiato lo scorso 1 agosto nel deposito di una fabbrica di plastica siano nocivi.
Dalla paura di respirare, al bruciore agli occhi, fino ad arrivare alla “puzza di plastica” che non permette ai residenti, da ormai due giorni, di aprire le finestre. Ad aggravare la situazione l’ondata di calore che sta contribuendo a rendere l’aria della zona maggiormente “irrespirabile”. Sono solo alcune delle questioni sollevate dai cittadini, fortemente allarmati in seguito al post del Sindaco nel quale si fa riferimento ad alcuni controlli proprio per constatare la tossicità o meno in seguito all’incendio. “Nel frattempo stiamo respirando”, precisano però i cittadini, proprio per evidenziare l’assenza di consapevolezza in merito a quanto accade.
“Proseguono i controlli a seguito dell’incendio divampato in zona la Graviscella – ha scritto Melodia – l’Arpa Puglia ieri è tornata sul posto e ha ritirato i primi filtri installati per il monitoraggio della qualità dell’aria. Attendiamo nei prossimi giorni la loro comunicazione sugli esiti delle rilevazioni di cui vi darò puntuali aggiornamenti. Intanto, per domani mattina il Comune di Altamura ha convocato un sopralluogo congiunto a cui parteciperanno i tecnici comunali con i referenti di ASL e Arpa Puglia, i Vigili del fuoco e le forze dell’ordine per ulteriori accertamenti ed un confronto sui provvedimenti da adottare” – ha concluso.
Nonostante la comunicazione volta a tranquillizzare i cittadini sulla presenza di un monitoraggio in merito all’accaduto, non si placano le polemiche che si susseguono di ora in ora nel tentativo di fare chiarezza. “Mentre aspettiamo i dati e i provvedimenti da adottare noi respiriamo la morte” – scrive un altro cittadino senza nascondere la forte preoccupazione. Non tutti la pensano così. Le procedure di sicurezza attuate non potevano essere effettuate prima dell’evento, hanno raccontato alcuni.
“Chi ha una minima idea di cosa sia una procedura di sicurezza per un evento così disastroso, può comprendere il lavoro immane che si sta facendo – ha scritto un cittadino – purtroppo molta gente ha bisogno di trovare un colpevole e molti altri, ci marciano per propri fini” – ha concluso augurando buon lavoro al sindaco. Intanto i cittadini, con le finestre chiuse e il caldo che non allenta la presa, dovranno attendere i prossimi giorni per avere maggiore informazioni in merito alla possibilità che l’aria respirata in queste ore possa essere nociva o meno.