“In questi giorni il tema scuola è sulla bocca di tutti e sembra che il governo riponga tutta la sua fiducia nei vaccini, che al momento attuale vengono indicati come l’unica garanzia per un rientro in classe sicuro. Le Istituzioni ad ogni livello continuano però a non intervenire in maniera efficace sulla scuola”. E’ quanto dichiara il gruppo “Scuole diffuse in Puglia” che negli scorsi giorni ha invitato CTS e Miur a porre attenzione al tema dei protocolli e delle quarantene. Ma non solo.
Redistribuzione delle classi sovraffollate, ingressi scaglionati, doppi turni, sono soluzioni che sembrano non essere prese neppure in considerazione. Sono solo alcune delle questioni sollevate dal gruppo di genitori secondo i quali, soprattutto protocolli e quarantene, restano “il vulnus più pesante, la minaccia più concreta per il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico”.
“In Puglia in particolare – scrivono – nonostante l’appello dell’ANP regionale a spostare il focus sui trasporti per gli studenti, lo stesso assessore all’istruzione Leo non garantisce alcun intervento strutturale o di governance nè propone o incentiva misure aggiuntive per il miglioramento della situazione scolastica. Se non si ridefiniscono e uniformano a livello nazionale i criteri per l’imposizione della quarantena in caso di contagi in classe e i conseguenti interventi da parte delle Asl territoriali la scuola, vaccini o no, non potrà essere garantita in continuità” – hanno proseguito intervenendo poi sul tema dei vaccini.
“Guardare alla vaccinazione dei minori quale unico baluardo della scuola in presenza non è affatto sufficiente perché – spiegano – o questa “fede” nei vaccini è davvero ben riposta, tanto da scongiurare qualunque ricorso a Dad o quarantene, oppure temiamo che anche nel prossimo anno scolastico ai minori non sarà garantito il diritto allo studio, soprattutto in Puglia, dove la spinta forsennata alla vaccinazione di massa anche per i preadolescenti e gli adolescenti non è eticamente accettabile e non può costituire alcun vincolo ai fini della frequenza.
I genitori di “Scuole diffuse in Puglia”, evidenziano “hanno quasi tutti completato il proprio ciclo vaccinale, alcuni già da mesi, ma in merito alla somministrazione del vaccino ai propri figli, under 16 soprattutto, in molti intendono avvalersi del principio di massima precauzione, in considerazione della valutazione di un adeguato rapporto rischi e benefici nel caso della vaccinazione anti-covid nei minori. La scelta di vaccinare bambini e adolescenti, così come in Germania, Inghilterra ed in altri Paesi europei non deve essere imposta ma eventualmente consigliata, caso per caso. I genitori – sottolineano ancora – non devono essere vittime di un ricatto, ma sentirsi parte di una Comunità in grado di tutelare i più fragili, ma al contempo di salvaguardare le nuove generazioni da rischi non solo a breve ma anche a medio e lungo termine” – hanno sottolineato.
“La scuola si vaccina, ma prima ancora si cura, si protegge, con investimenti, politiche attive, protocolli chiari e condivisi – hanno concluso aggiungendo infine – il programma “Next generation EU” se non serve a tutelare i più piccoli e i giovani per noi non ha alcun senso; se le regioni non saranno in grado di assicurare a TUTTI gli studenti la Scuola in presenza per l’intero anno scolastico che i fondi allora tornino all’Europa”.