È stato fermato nella notte e sottoposto a fermo d’indiziato di delitto anche il secondo uomo ricercato per l’omicidio dell’ex direttore di banca 69enne Giovanni Caramuscio, avvenuto a Lequile, nel Leccese, nella notte tra venerdì e sabato. Dopo il fermo di Macaj Paulin, il giovane albanese di 31 anni considerato l’esecutore materiale del delitto e arrestato nella giornata di sabato, nella notte i carabinieri hanno fermato Andrea Capone, 28enne di Tricase ma residente a Lequile, ritenuto complice del primo.
Secondo le ricostruzioni, per cui sono state fondamentali le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona, i due, poco dopo la mezzanotte del 16 luglio, avrebbero aggredito Caramuscio mentre si trovava nei pressi di uno sportello bancomat per un prelievo e, nel corso della rapina, avrebbro esploso due colpi di pistola che hanno colpito la vittima al petto, sotto gli occhi della moglie che lo aspettava in macchina.
Al momento, entrambi sono accusati di omicidio aggravato in concorso, porto abusivo di arma alterata e ricettazione. Per riconoscere il secondo uomo è stato fondamentale il ritrovamento di una felpa scura abbandonata la sera del delitto in un pozzo: recuperata, quest’ultima è stata confrontata con alcune immagini pubblicate su Facebook da Capone, in cui indossava lo stesso capo di abbigliamento.