“Essere i genitori di un bambino ‘speciale’ significa spesso rassegnarsi e restare a casa, evitando situazioni difficili da accettare, come l’esclusione”. Commenta così Vittoria Morisco, presidente dell’associazione Asfa Puglia (associazione a supporto famiglie con autismo), quanto denunciato ieri dalla mamma di una bambina, affetta da sindrome di down ed esclusa dal baby club di un villaggio turistico pugliese.
“Molte delle nostre famiglie – prosegue la Morisco – soprattutto quelle che hanno bambini o ragazzi con un grado di autismo grave, rinunciano alle vacanze o alle feste perché hanno paura che la gestione diventi complicata”. Voglio però precisare – prosegue – che i bambini autistici, come tutti i bambini che hanno una capacità cognitiva ‘diversa’, hanno bisogno di stare a contatto con ragazzi normodotati. Esistono strutture turistiche capaci di accogliere tutti i bambini e di farli giocare insieme ma sono davvero poche e spesso, come ho già detto, la tentazione è quella di rinunciare”.
Resta l’amarezza, però, perché – come lo stesso presidente spiega – questi bambini speciali hanno bisogno di confrontarsi: solo così è possibile uscire dal buio e cominciare a vedere piccoli miglioramenti. Certo servono le strutture e soprattutto serve la volontà.
“Noi come associazione stiamo partecipando al campo estivo del Cus, racconta. Dai 6 ai 18 anni, tutti impegnati durante la mattinata, dal lunedì al venerdì, in diversi sport. Certo ci sono i nostri educatori, ma ci hanno tutti accolto con grande entusiasmo. Sono giorni di grandissima condivisione e crescita. I nostri ragazzi quasi sempre non hanno amici e vivono in una bolla con mamma e papà. Regalare loro la normalità è un dono grande e prezioso. Ripeto – conclude – serve solo la volontà”.