Aumenta la diffusione della variante Delta in Puglia: l’istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata ha già individuato una cinquantina di casi, che potrebbero aumentare nel giro di pochi giorni, fino a raggiungere anche i 70. Circostanza che sta preoccupando gli over 60enni in attesa della seconda dose AstraZeneca. La Asl di Bari ad esempio aveva cominciato con le anticipazioni, ma il calendario si è fermato.
E la bacheca del presidente della Regione, Michele Emiliano, è stata inondata di richieste da parte degli over 60enni in attesa. “Scrivo nuovamente a distanza di qualche giorno dopo averlo fatto in passato (invano) e dopo due settimane circa di tentativi di ottenere risposte dalla Asl di Bari, che quando si tratta di rispondere alle domande degli utenti entra in modalità muro di gomma. In Puglia ci sono oggi oltre 150mila dosi di Astrazeneca destinate ormai esclusivamente ai richiami per gli over 60, per i motivi che tutti sappiamo. Ne vengono somministrate circa 2-3mila al giorno. Quotidianamente ormai ministri, consulenti scientifici, virologi, generali pluridecorati, assessori, sindaci e presidenti di Regione sottolineano l’importanza di completare in fretta il ciclo vaccinale per prevenire i danni che la variante delta potrebbe arrecare ai soggetti più fragili e anziani con una copertura solo parziale. Eppure ASL Bari – continua il post – dopo 3 giorni a cavallo del mese di giugno, ha interrotto le anticipazioni delle seconde dosi a favore di questi soggetti, malgrado le abbondanti scorte del vaccino, a differenza da quanto fatto ad esempio da ASL Taranto, che ha proseguito”.
“Il tempo passa – continua la denuncia – Asl Bari persiste nel suo ostinato silenzio, abbiamo vaccini fermi in frigorifero e over 60 con la seconda dose fissata fino ad agosto inoltrato. Possiamo cortesemente anticipare queste somministrazioni, o dobbiamo aspettare che sia tardi per farlo?”
“Buongiorno presidente – scrive un altro cittadino – In base alle recenti notizie si sa che la variante indiana colpisce anche chi non ha ricevuto la seconda dose di vaccino. Perché non prende in considerazione la possibilità di avvicinare la seconda dose e riportarla agli originali 21 giorni invece degli attuali 35? Così sembra di gettare al vento le migliaia di prime dosi rischiando, tra l’altro, un pesante ritorno ai grandi numeri di qualche settimana fa”. “Vorrei sapere – si legge ancora – perché si è interrotto l’anticipo delle seconde dosi di Astrazeneca agli over 60? Non state paventando la variante delta per chi ha fatto solo una dose? E allora cosa aspettate?”